PERFORTO, Uragano
Ramble Records e Torto Editions, di nuovo. Il lavoro unitario di Michael Sill e Tommaso Rolando si dimostra valido ed eccellente per spingere nei due emisferi musiche tanto libere quanto sorprendenti, quando si dice le affinità elettive sull’asse Australia-Liguria. Questa volta ci suggeriscono un duo polacco, Perforto, che con questo esordio Uragano scompiglia carte in tavola e note sul pentagramma solo grazie a chitarra e piano. Il suono è materico e forte, si sentono corde, legni, colpi e stridii, per un risultato che riecheggia alcune frazioni del jazz più libero.
Sei brani che sono vere e proprie mazzate, con raddoppi forsennati e linee armoniche incisive e secche. Entrambi di scuola jazz ed improvvisativa, Ola Rzepka e Łukasz Marciniak danno letteralmente fuoco alle polveri in poco meno di 40 minuti. In “Tonques” riescono a prolungare un climax per cinque minuti tra suoni sordi e ninnoli, per un risultato che che appare magico e stregato al medesimo tempo. La strumentazione è utilizzata in maniera piuttosto tradizionale ma è proprio l’unione degli elementi a scatenare una sorta di brioso caos da camera, come dei Klimperei buttati in una serata jazz. La successiva “Frostrotremoj” scava in profondità nella musica concreta fra seghe e corde allo spasimo, in cui ci sembra di percepire il sudore del duo in una sorta di sinestesia carnale. Con “Propius Dolor” finiamo in un tour de force di dieci minuti in cui sembra di assistere alla rivolta dei picchi, tra scenari hitchcockiani che lasciano i legni senza scampo. “A Panacea Finale Over S”, languida e rarefatta, a mantenere una tensione che è quella di un incontro, di un cerchio magico che avvolge musicisti ed etichette discografiche.