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PEOPLE EATERS, The Only Thing Left To Fear

PEOPLE-EATERS-The-Only-Thin

Giuro, volevo inserire queste poche righe nella prossima puntata di Homekilling, la nostra splendida rubrica dedicata alle uscite in solo formato tape, ma questa nuova cassetta della britannica Invisible City (vedi The Will Of Nin Girima) ha impaurito perfino gli ospiti mentali, quindi (forse) è meglio ritagliarle uno spazio tutto suo.

Dietro People Eaters dovrebbe esserci l’uomo che gestisce l’etichetta Aetheric Records. Il nastro è sostanzialmente un concept sul terrore, con particolare attenzione ai fantasmi e ai suoni (spesso confusi per fastidiosi rumori) che testimoniano la loro presenza, come ad esempio lo scricchiolio del legno o il ticchettio di un orologio. Tracce sinuose come uno spiffero di vento che entra dalla finestra, finendo per saturare la stanza sotto un cappa di freddo intenso e glaciale. I poltergeist si palesano mettendosi in contatto con il medium: la tavola Ouija comincia a muovere le proprie lettere, le sedie levitano, gli oggetti s’infrangono contro le pareti, le porte sbattono, si sentono passi affannosi e rintocchi inquietanti, metallici e industriali (“This World”). Un sottofondo drone-ritual, roba adatta per sedute spiritiche, accompagna infine questa scenografia horror, mentre EVP (Electronic Voice Phenomena) rumorosi e subliminali documenteranno in seguito il passaggio di funesti spiriti demoniaci (“Echoes”).

Senz’alcun dubbio la miglior proposta della label inglese. Potrei raccontare due o tre aneddoti personali sul perché io creda al paranormale, ma questa non è la sede giusta, e quindi non posso fare altro che consigliare questo lavoro.