PAOLO SANNA, Disobbedienze
Da sempre avulso da qualsivoglia piacente accomodamento estetico e artistico, il percussionista sardo Paolo Sanna elabora con Disobbedienze un ritratto penetrante della sua ricerca, sonora in primis ma anche venata di genuina polemica nei confronti di un sottobosco musicale che dovrebbe innovare, ma che in realtà appare al momento in gran parte indolente e neutro.
Definito dallo stesso Sanna come “reazione, energia e ascolto”, Disobbedienze fonda il suo dinamismo timbrico essenzialmente su un’alea soggetta poi a un moderato controllo. Tubi in alluminio, strumenti rituali in bambù, barattoli, acqua e field recordings, elementi eterogenei da cui l’autore estrae insospettabili sonorità, accostati a performance su strumenti considerati tali.
Adoperandosi in tecniche esecutive spesso ardite e innovative, Sanna elabora una complessa idiosincrasia cinetica timbricamente ricca e stimolante. In alcuni frangenti (“P.za San Gregorio”) è maggiormente il silenzio a proporre un riuscito controcanto sensoriale alla concretezza ritmica e materica.
Sanna non sembra voler ammantare il suo lavoro di chiavi di lettura esoteriche: i titoli stessi di Disobbedienze mantengono concentrata l’attenzione sulla fisicità degli oggetti percossi e sugli ambienti da cui l’autore trae ispirazione. Da sottolineare l’eccellente lavoro di mix and mastering compiuto da Simon Balestrazzi, nome storico dell’underground più radicale e sperimentale.
Tracklist
01. Tubos
02. Devil Chaser
03. Barattolini
04. Acoustic Studies #10 – Gopichand
05. P.za S. Gregorio
06. The (B)rainforest And The Crazy Birds