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PANTHA DU PRINCE & THE BELL LABORATORY, Elements Of Light

01. Wave	 02. Particle	 03. Photon	 04. Spectral Split	 05. Quantum

Pantha Du Prince è un dj producer che all’anagrafe risponde al nome di Hendrik Weber. Dal 2004 ha realizzato tre album vivendo tra Berlino e Parigi. L’ultimo, Black Noise, è uscito per la Rough Trade tre anni fa. Ispirato alla teoria che prima di una catastrofe si formi un suono impercettibile all’orecchio umano, Black Noise era incentrato su registrazioni naturali e improvvisazioni catturate nelle Alpi Svizzere insieme a Joachim Schütz (Arnold Dreyblatt Trio) e Stephan Abry (Workshop). L’album utilizzava queste registrazioni mixando intuizioni idm, rumori, ritmi dance, drone, percussioni metalliche (campane tubolari, tamburi d’acciaio…) e accattivanti linee di basso. In questo modo sperimentazione, musica dance e ricerca trovavano un luogo comune, dov’era possibile creare una soluzione unica nel genere. Tre anni dopo Black Noise, Pantha Du Prince è tornato insieme a un gruppo norvegese specializzato in strumenti a percussione come campane e marimba e chiamato Bell Laboratory, per un nuovo album su Rough Trade.

L’idea di Elements Of Light nacque a Oslo nel 2010 quando Weber stava pranzando con Mattis With e Håkon Vinnogg (curatori del progetto Panta Rhei, che si prefigge di esplorare i terreni comuni tra musica classica moderna e musica elettronica). Durante quel pranzo, sentì in lontananza uno dei concerti di “bell carillon” (uno strumento che comanda una serie di campane attraverso tasti suonati con mani e piedi) e rimase affascinato da come le frequenze si sovrapponevano e si annullavano l’una nell’altra, creando risonanze e nuovi suoni. With e Vinnogg gli suggerirono di comporre una pièce per il carillon, strumento che nacque in Cina 3500 anni fa durante la dinastia Shang e fu importato in Europa nel Medio Evo. Weber iniziò a collaborare con il norvegese Lars Petter Hagen, il quale lo aiutò per gli arrangiamenti e la direzione. Una prima sessione di registrazione venne tenuta con Vegar Sandholt e una seconda si tenne ad Oslo. Vennero chiamati diversi percussionisti: Martin Horntveth, di Jaga Jazzist e Killl e The National Bank, Erland Dahlen dei Nils Petter Molvaer Trio, Susanne Sundfør, Madrugada, Xploding Plastix e Kaada; il ricercatore e performer Håkon Stene; infine Heming Valebjørg, della Oslo Philharmonic Orchestra. Questi musicisti contribuirono suonando campane tubolari, marimba, xilofono, piatti, campanelle, schiocchi di dita…

Dopo diverso tempo il progetto è mutato, fino a divenire un album composto da cinque sinfonie per suoni elettronici, percussioni, “bell carillon” e strumenti a tre toni, comprendenti cinquanta campane di bronzo.

In “Wave”, “Particle”, “Photon”, “Spectral Split” e “Quantum” si alternano atmosfere dilatate, suoni celestiali, bassi synth, ritmi sincopati e risonanze, in un continuo evolvere nel quale melodia e purezza del suono la fanno da padrone.

Io sono stato catturato da subito da questo progetto che coniuga dance e ricerca sonora. Prestategli attenzione, ne vale la pena.

Tracklist

01. Wave
02. Particle
03. Photon
04. Spectral Split
05. Quantum