PALMER GENERATOR, Shapes (+ full album stream)

Shapes

Tornano in azione i Palmer Generator, gruppo jesino nato con una line-up tutta in famiglia, ovverosia i due fratelli Michele e Tommaso Palmieri più il figlio di Michele, Mattia, ai quali in seguito si è aggiunto come membro onorario Andrea Sopranzi. Li avevamo già incontrati in occasione del precedente (E)motionless e li ritroviamo oggi alle prese con un nuovo concept, questa volta affidato alle cure del Red Sound Studio e masterizzato dall’inglese Steve Kitch, laddove il predecessore era stato concepito e realizzato dai Palmer Generator in solitaria e senza alcun apporto esterno. La differenza a livello di suoni si nota immediatamente e appare determinante, perché ci si trova di fronte a un lavoro che conta su una tavolozza tanto varia quanto a fuoco: ciascun passaggio di ogni composizione viene valorizzato, rendendo così giustizia alla ricchezza della scrittura, un fattore molto importante per il tipo di formula strumentale abbracciato dal gruppo. Proprio la scrittura sembra aver raggiunto il giusto grado di maturazione e di accuratezza, così da permettere il famoso salto di qualità, l’emergere di quanto in potenza esisteva già su (E)motionless e che si realizza a pieno adesso, all’interno dei quattro pezzi composti dalla band. La traccia con tre barre al posto del titolo, invece, è stata realizzata da Pensieri Di Un Cane e rappresenta un momento di passaggio, una transizione significativa all’interno del racconto della band, sotto forma d’intermezzo ambient. Sempre a proposito di concept, il lavoro si sofferma sulla mancanza d’indipendenza e di libertà di pensiero della società contemporanea, prendendo le mosse dal mito della caverna (Platone) e dalla teoria orientale del “Fukeiron”, quindi da un’idea di noi come rinchiusi in un luogo dal cui interno sarebbe possibile osservare solo forme falsate riflesse sul muro, le “Shapes” del titolo. Si tratta, quindi, di un album ambizioso, che va a mettere in musica il viaggio dell’uomo moderno per affrancarsi dalla schiavitù delle immagini imposte, che sono ombre delle cose proiettate dai media, dunque irreali e frutto di manipolazione. Nascono così brani in cui psichedelia e stoner, approccio “post” e riflessi hard-psych, riffing energico e dilatazioni ricche di atmosfera si alternano per dipingere il viaggio allegorico dalle tenebre alla luce. Con “Dianoia” sugli scudi per capacità di colpire e forza immaginifica, l’intero Shapes si dimostra prova riuscita e degna di attenzione, per questo abbiamo deciso di offrirvene in anteprima lo streaming.