PALMER GENERATOR, Natura
I Palmer Generator sono sempre nei nostri radar: li abbiamo visti crescere negli anni e abbiamo seguito da vicino l’evoluzione di un suono che, senza mai negare un profondo legame con la psichedelia, si è di volta in volta bagnato nello stoner, nell’heavy-psych e nel post-rock fino ad arrivare a questo nuovo Natura che mette da parte distorsioni e chitarre pesanti per lasciarsi andare completamente ad atmosfere dilatate in grado di trasportare l’ascoltatore all’interno di un universo sonoro tanto avvolgente quanto ricco di pathos.
I tre Palmer Generator (una storia di famiglia come già detto in passato) dipingono nell’arco di quattro lunghe composizioni un affresco dai colori tenui ma non per questo meno efficaci nel raccontare una storia, anzi forse oggi più che mai svelano al loro pubblico una personalità ben definita e svincolata da rimandi troppo evidenti. Liberi dal dover seguire la modalità canzone e dalle dinamiche rock, se non in chiave marcatamente “post”, i brani si aprono a una narrazione fluida e meno prevedibile, incorporano suoni differenti e danno libero sfogo alla voglia di sperimentare nuove soluzioni che intrigano anche per un uso interessante delle percussioni e del ritmo. Il tutto è in funzione di un lavoro che, seppure di impatto meno immediato, non rinnega il percorso finora compiuto ma si propone di allargarne ulteriormente l’orizzonte pur nell’ambito di una stessa visione. I Palmer Generator si dimostrano oggi consapevoli delle loro potenzialità e non sentono più la necessità di utilizzare il volume come arma per attirare l’attenzione, lasciano che gli strumenti utilizzino i toni più indicati per descrivere le emozioni, fino a farli sussurrare così da offrire alla propria proposta una maggiore profondità. Per assurdo, Natura colpisce con maggior forza rispetto ai dischi precedenti e svela una paletta di colori ancora più vivida e pulsante proprio per il suo mostrarsi senza veli o artifici, quasi senza tutti quegli orpelli che in qualche modo ne avevano appesantito in passato il volo. Il continuare a mettersi in gioco con umiltà senza ancorarsi ai traguardi ottenuti fa della band marchigiana un ottimo esempio di come non serva poi molto per fare centro.