PALKOSCENIKO AL NEON, Radice Di Due
Sono passati undici anni tra l’uscita del debutto Ikonoklasta e questo nuovo Radice Di Due, nel mezzo centinaia di date, tre album, un ep e vari cambi di line-up, il tutto messo al servizio di un progetto che continua a colpire il segno con un crossover nervoso e potente, figlio dell’attitudine hardcore ma eretico nell’animo, sempre accompagnato da testi non banali e volti a esaminare le relazioni interpersonali e la fondamentale solitudine dell’uomo moderno. Radice Di Due è un lavoro complesso e nervoso, ma non manca di offrire all’ascoltatore momenti che si stampano nella mente e melodie che ne stemperano l’indole rabbiosa, tutti segni di come la formazione abbia saputo far tesoro degli anni passati sulla strada e messo a frutto l’esperienza accumulata. La stessa scelta di utilizzare sonorità legate alla cosiddetta nuova scuola hardcore e al crossover a cavallo tra i due millenni – sulla carta quanto mai rischiosa – risulta qui il portato di un percorso coerente, ma comunque in grado di tenere il passo con i tempi, così come le vocals scandite e dal piglio declamatorio riescono ad evitare ogni fastidioso istrionismo per accentare in modo puntuale parole e concetti espressi senza retoriche o facili slogan. Dall’iniziale assalto di “Re Nudo” alla chiusura emozionante di “Sorella Minore” e al netto di ogni retorica, Radice Di Due merita di essere ascoltato anche da chi solitamente preferisce restare nell’alveo dell’ortodossia vecchia scuola, dato che la band coniuga passato remoto, prossimo e tempo presente senza perdere identità e restando fruibile. Promossi.