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OUTOPSYA, Fake

Fake

Quando l’arte è per (troppo) pochi.

Gli Outopsya, ovvero Luca Vianini a chitarra, batteria, sintetizzatori e voce ed Evan Mazzucchi a basso e violoncello (nonché alla grafica), danno seguito a Sum, disco d’esordio del 2009, con un doppio album che senza compromessi si tuffa a piè pari nella sperimentazione. Nel primo disco (violet) finiamo per trovarci in un campo di elettronica estrema, con le tastiere rigidamente ancorate a un’espressività isterica e lunatica, che definire difficile da seguire è un eufemismo. Nessuno spazio per alcun tipo di mediazione, siamo di fronte a una sorta di avanguardia (sempre che abbia ancora senso chiamarla così) che però, come spesso accade in questi casi, rischia di essere fine a se stessa, oltre che quasi inaccessibile per chi non sia più che avvezzo all’assenza pressoché totale di strutture melodiche: arte sopraffina o anticonformismo gratuito? Il dubbio resta.

Nel secondo cd (black) le cose assumono una sfumatura diversa. Nonostante non mutino le linee guida, dettate sempre dai sintetizzatori di Vianini, si aggiungono alcuni intermezzi – soprattutto chitarristici – che aiutano molto nel riuscire a dare un filo logico a un’opera che – pur mantenendosi ostica e di ricerca – permette ora all’ascoltatore un prudente approccio, che necessita peraltro di diversi ascolti per giungere a compimento.

Il rifiuto ostinato di ogni tipo di fruibilità esibito nel primo disco frena in parte il giudizio su Fake, album che dà il meglio di sé nella seconda parte, quando riesce a dar forma e concretezza a qualcosa di coraggioso e interessante.

Tracklist

Disc 1

01. Useless, Fake & Awful
02. Engage
03. Rays, Rays, Rays
04. Engage (reprise)
05. Noh
06. 99% Of People Will
07. Nausia
08. Phantom
09. Lilies
10. My Joy
11. Insane

Disc 2

01. The World Has Been
02. Anxious
03. Enter The Brain
04. Lanterns
05. Loving You Sick (pt.1)
06. Khen
07. Virus
08. Loing Heart
09. Khen Khen
10. Enter The Heart
11. Loving You Sick (pt.2)