OUT OF TRUST, Out Of Trust
Gli Out Of Trust vengono da Oxnard, California, dunque hanno le radici in quella scena – definita Nardcore – che ha contribuito con alcune tra le migliori band del giro hardcore punk californiano. Non sono poi dei novellini, visto che hanno una solida storia alle spalle fatta di nomi come Burning Dog, Clenched Fist, Boilerman, Ill Repute e molti altri ancora. Noi li abbiamo sempre seguiti con attenzione, sin da Healthy Loud And Honest del 2012 e con il successivo Idiocracy del 2020, vuoi perché è inutile negare una predilezione partigiana per tutto ciò che viene da quella scena, vuoi perché il loro è un blend di energia e melodia sempre in perfetto equilibrio e in grado di riunire gli ingredienti tipici della nostra meta preferita quando si tratta di raggiungere la Costa Est degli States. Oggi la band ha un nuovo cantante, Dave Thomas, salito a bordo nel 2020 e una label, la Find A Way Records, che pubblicherà a gennaio il suo nuovo disco intitolato semplicemente Out Of Trust. Registrato ai The Captains Quarters di Ventura in compagnia del produttore Armand John Anthony e masterizzato da Paul Miner ai BuzzBomb di Orange, il disco contiene quindici brani anthemici di hardcore melodico che a tratti richiama alla mente Dag Nasty, Bad Religion e Good Riddance (solo per lasciarvi qualche coordinata) ma che ha sempre quel mood particolare della scena Oxnard, tanto vicina alle altre quanto defilata quel che basta da sviluppar una sua declinazione dell’hardcore californiano. Proprio questo essere vicini ma in qualche modo separati dal centro dell’azione permette agli Out Of Trust di scrivere canzoni che colpiscono il segno e non deludono le aspettative grazie a un retrogusto subito riconoscibile. Anche i testi continuano la tradizione della band, che ha saputo dare voce alle proprie esperienze e al proprio punto di vista senza scadere nei cliché, e in tutto questo il nuovo cantante sembra muoversi con naturalezza perché, in fondo, era l’elemento che mancava ai suoi compagni di viaggio per concentrarsi sugli strumenti e portare la macchina a pieno regime. Non c’è molto altro da aggiungere, se non accennare all’artwork affidato a Taylor Coffey, Colyn Messecar e MaryJo Thomas, un’immagine particolare con due giovani punk in bianco e nero all’interno di una scena a colori e al fatto che l’album uscirà in vinile e speriamo troverà presto una distribuzione europea. Al solito, per quanto ci riguarda Nardcore 4 Life!