ORGHANON, Droneworks I-V
Non presento più Sergio Calzoni, ma lascio un link.
Droneworks non è ambient/trip hop scuro e denso come in precedenza, bensì ambient sgranato, trasognato, senza battiti a scandire il tempo. Già nel 2017 Sergio, con Retrospectre, si era spostato su suoni più indefiniti e vaghi: questo nuovo disco può essere visto come una parentesi temporanea e/o come uno studio sulle possibilità di un’estetica molto in voga in questi anni, mezza drone, mezza “gaze”. Ciò significa che qui non si ascolta nulla di nuovo, ma non per questo brutto, merito di un’attenzione e una cura superiori alla media, come sempre: cinque tracce per pensare, guardare il mondo dalla finestra per ore, perdersi in ricordi belli e brutti, non capire più se quel po’ di luce che c’è sta per lasciare spazio alla notte o prelude al giorno.