SIX ORGANS OF ADMITTANCE, Ascent
Per il nuovo Six Organs Of Admittance, giunto a un solo anno di distanza dal suo predecessore, ho sfruttato due amici della cui competenza musicale mi fido ciecamente. Il primo, un nostalgico, ignaro di chi fosse Ben Chasny ha fatto i nomi di Iron Butterfly e Ten Years After e ha detto che l’ultimo pezzo dell’album gli ricordava i Pink Floyd della colonna sonora di More, notando comunque la scarsa carica innovativa del tutto. L’altro, che conosce Six Organs Of Admittance ed è portato verso la roba meno ortodossa, l’ha definito in maniera secca un “disco fotocopia” della Tee Pee (ne deduco non ami la Tee Pee). Questi punti di vista sono alla fin fine due facce della stessa medaglia, laddove la medaglia racconta la storia di Ben che si riunisce e suona con altri Comets On Fire, per poi esordire con un brano come “Waswasa”, che più settantiano di così manco i Wolfmother. La ricetta, nel corso dell’album, varia rimanendo più o meno dentro questo “confortante” perimetro, tra frangenti più psichedelici e deragliati, altri più folk, talvolta acustici e raccolti, mostrando quanto meno l’indubbio mestiere dei musicisti e alla fin fine lasciando scorgere anche gli altri volti del sound di questo progetto. Probabilmente molti si saranno chiesti se un disco così da Six Organs abbia senso. Forse non tantissimo, visto che – nonostante importanti eccezioni – non se ne sta parlando tanto. Però a volte – come direbbe Woody Allen – basta che funzioni, no?
Tracklist
01. Waswasa
02. Close To The Sky
03. They Called You Near
04. Solar Ascent
05. A Thousand Birds
06. Your Ghost
07. Even If You Knew
08. Visions (From Io)