OREGON TRAIL, H/aven [+full album stream]
Non so se esiste un libro dove spiegano perché la Svizzera produce così tanto postcore. I quattro Oregon Trail (da Neuchâtel) sono al secondo disco e si dimostrano già solidi: batteria, basso, due chitarre e voce, pathos, tristezza ma anche aggressività, fantasia ritmica e forse proprio fantasia in generale. Difatti “postcore” è un termine del quale non sono certo: questo è un disco accessibile, sicuramente più del suo predecessore (che era anche abbastanza monocorde), penso ad esempio al brano con cui il gruppo ha battuto il calcio d’inizio della propaganda per questo H/aven, il sofferto “Aimless At Last”. Non serve avere una solida formazione in alcun sottogenere punk o metal per apprezzare l’album: ci sono (buone) melodie, nessun eccesso in termini di pesantezza o di complessità della trama. Magari può far storcere il naso l’eccessiva teatralità del cantante in alcuni passaggi, compensata però con altri in cui per contro si percepisce la sincerità della sua performance. Trovo somiglianze come differenze tra gli Oregon Trail e gli Impure Wilhelmina, ma in entrambi i casi si tratta di due band con la stessa origine geografica e musicale che hanno mollato gli ormeggi e stanno esplorando le loro possibilità. Non hanno ancora scoperto qualche nuova terra, ma è certo che si tratta di un viaggio che le sta arricchendo e rendendo più forti.