OPLEN, O-P-L-E-N
Henrik Sunbring forma i Domus con Thobias Eidevald. I Domus, a livello di generi, attingono sicuramente dal krautrock. Sia lui, sia Thobias, suonavano negli Agent Side Grinder, che invece sono un gruppo post-punk con un non so che di depechemodiano. A intuito (non ho statistiche) qualcuno potrebbe conoscerli, ma penso di poter scrivere che Henrik ha sì molta esperienza ma non è un nome famoso. Peccato, perché a nome Oplen ha pubblicato da poco un disco che meriterebbe di girare parecchio: ritmi meccanici (analogici, per capirci), scabri, asciutti, che possono di volta in volta ricordare i Pan Sonic oppure – di nuovo – il mondo kraut/kosmische, e che attraversano regioni inquinate, poco battute dal sole. Nonostante questa spina dorsale, non tutto è a-melodico, anzi: c’è però la ferma intenzione di non essere felici. In chiusura, al posto dei battiti, si trova un pezzo ambient lisergico quanto basta, ma sempre convertito da subito in scala di grigio.
Assaggiare immediatamente.