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ZERO IN ON, Somebody Stole The Clouds

Somebody Stole The Clouds

Canzoni rubate.

Vengono dalla vicina Svizzera, più precisamente dal Canton Ticino (i loro cognomi non mentono), e vorrebbero tanto sfondare nel rutilante mondo pop. Paiono avere le carte in regola, in passato hanno già avuto modo di pubblicare altri lavori, tutti autoprodotti e dal taglio più rock. In questo breve ep disponibile sul loro sito, pensato per presentarsi al mercato italiano, affrontano il tutto da una prospettiva acustica. Le canzoni sono state registrate tutte in una chiesa sconsacrata negli Stati Uniti (Hudson, stato di New York) e assolvono – diremmo – discretamente il loro compito, quello di raccontare stati d’animo di ragazzi inquieti nella società odierna. Apice di questo disco dal titolo con vena poetica pare essere proprio la paradigmatica “Indignados (Somebody Stole The Clouds)”, peana pacifista dalla bellezza semplice (l’argomento è di stretta attualità, neanche a dirlo) in odor di Jonathan Richman. L’atmosfera si fa più pensosa in “Hey You” e nel finale crash tra Radiohead e The Doors in “Sgt. Dylan Sand”, velatamente country – ma non troppo – e tutto sommato gradevole (qui il cantato è più sbracato e per questo più ci piace).

Gli Zero In On sono in definitiva degli menestrelli contemporanei, con molta probabilità dei viaggiatori incalliti e dalla chiacchiera facile. Hanno passione per quello che fanno e riescono, pur restando piuttosto anonimi, ad esprimere con estrema facilità la loro cosa. Alla fin fine senza infamia e senza lode.

Tracklist 

01. You Belong To A Star
02. Lonely Heart
03. Hey You
04. Indignados (Somebody Stole The Clouds)
05. Sgt. Dylan Sand