OGIVE, Opalescentia
Ogive è il secondo disco nato dall’unione di Elìas Merino e Chris Herbert, a seguito di Folds, uscito solo in digitale nel 2017, sempre per l’australiana Room40. Opalescentia richiama una sinestesia di fondo, nell’accezione del dare dei toni colorati o quantomeno visivi al suono ottenuto dai due musicisti. Brani, i sette che vanno a comporre l’album, che in una certa misura hanno a che fare col fenomeno ottico che dà il titolo al disco, ovverosia con la presenza in qualche cosa di due rifrazioni che si confondono. Forse Proprio Elìas e Chris sono i due poli in questione, intenti a costruire paesaggi astratti nei quali suoni elettroacustici sembrano abbracciare ed amalgamare fra loro spinte elettroniche/digitali e maggiormente acustici e soavi. Grazie a questa continua lotta e frizione si crea un panorama cangiante, caleidoscopico. Non è musica alla quale potersi affezionare o da seguire palpitanti, ma è un’eterna sorpresa di vibrazioni e movimenti alieni. I battiti di “Absorption Net”, i flash sonori di “Planar Floraria”… a tratti si ha l’impressione di rimirare il suono come se fosse riflettuto da uno specchio infranto.
Anche con questa produzione Room40 si conferma una delle etichette di punta di un suono che negli ultimi mesi mi ha permesso di spalancare ogni volta il sistema uditivo, fra Asher Tull, J. WLSN, e Lisa Lenkerfeldt. Direi che Lawrence English conserva ottimamente fiuto e orecchio nella sua sede…