Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

OBEDIENCE TO DICTATOR, The Greater Of Two Evils

Obedience-To-Dictator

Breve promo per questo giovane gruppo di Perugia all’esordio quanto a registrazioni. Si tratta sostanzialmente di due pezzi veri e propri di death metal a tematica fantascientifica. Nessuna elucubrazione in salsa Nocturnus purtroppo, dai testi emerge fantascienza cinematografica moderna piuttosto mainstream: “Predator”, “Alien”… e dagli intermezzi anche “blockbuster” come “Men in Black” e “Mars Attacks”, non certo dei capisaldi del genere, soprattutto il primo, e che mal concepisco in un contesto death metal. Sia chiaro, ognuno parla di quello che vuole e non è che il death metal debba aver per forza a che fare con squartamenti, Satana o Cthulhu, però, insomma, “Men in Black” sta al death metal come Ingmar Bergman al pop-punk, si rovina completamente l’atmosfera! Sì, penso si sia capito che “Men in Black” mi faccia abbastanza cagare… Comunque, musicalmente le cose vanno un po’ meglio. Nulla di trascendentale, eh: emerge un grande amore per il death metal americano classico, echi di Malevolent Creation, echi più vaghi di Morbid Angel, senza il loro tasso tecnico ma senza nemmeno compensare in termini di violenza sonora. Si rimane un po’ in un limbo che lascia poco di sostanzioso da gustarsi e le reminescenze hardcoreggianti (hardcore moderno, Hatebreed toh…) non è che migliorino la situazione, sono passaggi un po’ appiccicati che allontanano i fan della vecchia scuola ma nemmeno attirano gli estimatori delle modernate tipo Heaven Shall Burn. Restiamo comunque ancora lontani dal deathcore. Insomma, voto: gli Obedience To Dictator dovrebbero capire un po’ meglio dove andare a parare e in quello impegnarsi a fondo in modo da stringere fra le mani qualcosa di più.