NYPRA, Senso Di Colpa
I Nypra prendono il nome da un vento che in Russia è in grado di sollevare il ghiaccio e azzerare la visibilità, un richiamo (non solo) geografico ripreso dall’intro composto da Molestia Auricularum, progetto di Federico, bassista degli Storm{O}. Per le note a latere, vale infine la pena ricordare come la band sia formata da musicisti già in forze con Slowdown, Bleeding Eyes, Love in Elevator, Una Fi*a Blu, Losing Kontrol e con gli stessi Storm{O}, ma quello che più conta si scopre solo una volta premuto il tasto play e lasciato che i tre riversino sull’ascoltatore una colata di hardcore furioso e slabbrato, grezzo quel che basta e dritto al punto, sporcato da interferenze che vanno dallo sludge al punk, dal crust al grind, il tutto senza mai perdere di vista la voglia di colpire duro e lasciare a terra l’avversario. Il nemico rappresentato in copertina, artwork a cura di Maria Todesco, ha un volto noto a molti e rappresenta un ben preciso modo di far politica e di porsi nei confronti dei cambiamenti che stiamo affrontando, neanche a dirlo un atteggiamento contro cui i Nypra si scagliano apertamente e caricano a testa bassa. Tutto il resto è un continuo ribollire di note piegate alla voglia di pestare senza risultare mai caotici o fini a sé stessi, grazie anche a una scrittura varia quel che basta per offrire all’ascoltatore un viaggio tanto breve quanto meritevole di essere vissuto fino in fondo. Poco altro da aggiungere, se non che Senso Di Colpa è un lavoro da assaporare tutto d’un sorso e capace di catturare l’attenzione proprio per quella sua indole passionale e di pancia, del resto il tutto è stato immortalato in presa diretta da Tommaso Mantelli, altro nome che – se girate da queste parti – conoscete bene.