NUNSLAUGHTER, Antichrist (2019)
La discografia dei Nunslaughter non ha termini di paragone nel death metal, e nel metal in generale, quanto a mole. Gli unici nomi associabili sono gli Agathocles nel grindcore e Merzbow nel noise. Loro sono irraggiungibili, ma siamo tranquillamente alla pari con gli Unholy Grave, cioè il secondo gruppo grind più prolifico di tutti i tempi (Discogs dixit). Possono così tante uscite essere tutte significative? La risposta è scontata: impossibile. Purtroppo questo Antichrist si presenta come appartenente alla categoria del superfluo, dal momento che si tratta di 4 pezzi classici dei Nunslaughter registrati con l’attuale formazione, all’interno della quale Don of the Dead, il cantante e uno dei fondatori del gruppo, è l’unico superstite dei tempi d’oro. Capisco la voglia di metterla in buona luce, vista soprattutto la morte dello storico batterista Jim Konya nel 2015, dopo venti anni di militanza nel gruppo. Però forse questo non è il modo migliore di farlo, dato che si tratta di registrazioni in sala prove dalla qualità piuttosto povera. Fa piacere risentire pezzi come “God” (qualcuno si ricorderà il grandioso video) ma, nonostante mi ritenga un fan dei Nunslaughter, penso che questo singolo non sia esattamente irrinunciabile.