NREC, Signals
Enrico Tiberi, marchigiano, con alle spalle una manciata di ep – ascoltateli sul suo spazio Bandcamp – dev’essere un tipo con le idee abbastanza chiare. Signals sembra una sintesi di molti dei suoi gusti musicali, penso in primis all’elettronica e al pop, come quello à la Daft Punk, evidente la vicinanza va detto, di “Videødrome” (con quella che pare la voce italiana di Deborah Harry nel film di Cronenberg) e delle paturnie di “Dig Deeper”, due pezzi che provengono da una recente uscita a nome Spaghettitronica, qui ampiamente rivisti. “Still (Feat. k.lone)”, in combutta col campano Anacleto Vitolo (AV-K), assomiglia a una ballata strappalacrime colma di pathos, troppo forse, “I Don’t Know Where I’m” gioca con la melodia come un bambino col fuoco, “It’s Mine” (qui alle vocals la statunitense Kendra Black) tocca discreti vertici di sensualità che danno respiro all’intero cd, mentre in “FinoInFondo” spiccano sia il cantato esangue di Daniele Strappato, sia le basi. In pratica la voglia di Tiberi è quella di creare opalescenti bozzetti electro-pop, ci riesce ad esempio in “Emina-Utica”, scritta e prodotta al punto giusto. A conti fatti riesce a metter su una manciata di brani dignitosi e dall’approccio più personale di quello che sembra a un primo ascolto. Tenetelo d’occhio.