NOVOTONO, Wood(Wind) At Work
Un immenso fermento, sotto un’unica volta di angeli e marionette, girovaghi e saltimbanchi, maschere e alberi: no, non stiamo alludendo alle figure chiave della poesia di Rilke, ma ai racconti musicali del duo Novotono. Che scenario mutevole, che tessuto di motivi, che fiorire e rifiorire di fraseggi, quello che ci regalano i sassofoni e i clarinetti dei fratelli Adalberto Ferrari e Andrea Ferrari! Dodici prose musicali che scolpiscono l’aria come se fosse legno e che restituiscono ai legni le loro sfaccettate identità timbriche. Le prime note di “One Way” fanno pensare ad un mood klezmer, ma non si fa in tempo ad adagiarsi nel nostalgico incanto che irrompono figure ritmiche dispari, spezzate, segmentali, fuggevoli. “Melodie Per Un Burattino Di Legno” esalta la capacità del duo di trasfigurare il fraseggio notazionale in frasario dialogico, in una sorta di verbalizzazione delle melodie, in cui l’effettiva assenza di parole diventa, invero, immaginazione di un linguaggio transumano colto nel suo farsi. “Gegheghè” esalta l’anima rock del duo, con un tema sinuoso che invita alla danza. “Coco The Puppet” si articola e disarticola portandosi nel centro di fuoco di una improvvisazione ad incastro, per poi tornare all’esposizione del tema bipartito (ostinato e montuno). “Spigoloso Sweet Waltz”, uno dei pezzi più vocali, è improntato, si direbbe, sull’anomalia e sull’enigma, ed è armonicamente alquanto coraggioso. Il tema di “Old Durmast” fa serpeggiare un disegno ritmico degno di Steve Coleman. “Folletto Folle Dei Boschi” è uno splendido esempio di musica a tema ad alto potere descrittivo: come non figurarsi il folletto folle saltare e gridare da un capo all’altro del bosco! Il passo grave e imponente degli alberi in “Contratuba Seguoia” ha la densità di un pezzo di musica metal: anche qui bisogna sottolineare lo stato di grazia dei due improvvisatori, la precisione con cui rilanciano di continuo l’interplay, lo straziante canto nella parte centrale, la ripresa dell’iniziale passo cadenzato e pesante, la varietà di tecniche perfettamente combinata. “Poli”, che è la composizione più contrappuntistica, moltiplica punti di vista, prospettive, in un gioco di specchi e riflessi cangianti. Chiude il disco “Wooden Toys”, in una estetica ludico-ironica (già annunciata in Big Apple Pie) il cui sviluppo apparentemente lineare non manca di alcuni fraseggi a sorpresa. Il disco dei Novotono vede dunque eccellere, sia per virtuosismo che per capacità ideativa, un duo il cui polistrumentismo è esaltato, per di più, dal lavoro magistrale condotto da Stefano Amerio, tecnico del suono e patron di Artesuono. Questo Wood(Wind) At Work è un’eccellente prova della conoscenza esplicata delle potenzialità dei legni, e non può mancare in nessuna collezione di dischi.