NOVOTONO, Overlays
Adalberto Ferrari (clarinetto basso, clarinetto, sax soprano e clarinetto contralto) e Andrea Ferrari (clarinetto basso) sono i NovoTono, duo di fratelli che esplora le possibilità del dialogo tra strumenti a fiato, muovendosi tra spartito e improvvisazione. Dodici tracce che suonano benissimo (non è un caso siano state registrate presso gli studi di ArteSuono di Stefano Amerio a Cavalicco, in provincia di Udine), nitide e calibrate, allusive e pregne di un fascino nudo e altero al tempo stesso. Produce Parma Frontiere, etichetta collegata all’omonimo festival, grazie al quale negli anni abbiamo avuto modo di vedere concerti di valore assoluto. I due musicisti lombardi si dividono equamente le composizioni (cinque per uno e sei per l’altro, con un medley tra due giganti del jazz a completare il programma), ma non si avvertono sensibili differenze: un dettato arioso, largo, groove, minimalismo, melodie semplici e aliene, come un incontro nella 5th Avenue tra Steve Reich, Louis Sclavis, Moondog e un bopper che ha deciso di rallentare per estrarre la radice del canto dai temi ipercinetici di quella musica. Sono composizioni abitate anche da una bella soulness (dance, lirica e languida) o dove labirinti e specchi del Novecento riflettono altre immagini per restituirci suggestioni antiche eppure sempre nuove (“Idea”, la traccia di apertura) o incresparsi appena per giungere in territori che lambiscono le frontiere tra great black music e contemporanea (“Density”), o ancora illuderci e cullarci come un cantabile di Nino Rota (“Half”). Ognuna di queste conversazioni ha il pregio di essere essenziale: nemmeno un filo di adipe addosso, dinamiche sovente attestate sul piano e ritmiche che tendono in parte a ripetere lo stesso schema; forse qualche escursione in più in questo senso avrebbe giovato al disco. Molto buona la riproposizione di due pietre miliari di Art Ensemble Of Chicago e di Ornette Coleman: “Odwalla” e “Lonely Woman”, i cui due temi immortali si intersecano in un incedere sornione che rapisce. Come catturano l’attenzione i giochi timbrici nell’alternanza tra i due strumentisti, mentre non sempre la scrittura pare pienamente a fuoco. Un lavoro dal mood raccolto, che suona a tratti come una elegia per un mondo scomparso (il teaser e la copertina dell’album confermano questa sensazione, con i due fratelli Ferrari a fraseggiare lungo la Las Vegas nostrana, la città fantasma di Consonno), che vive di bei lampi, seppur discontinui, e non ha alcun timore di confrontarsi con l’assenza: suono e silenzio intesi come elementi primari in un sentiero di esplorazione, come scritto all’interno del libretto del cd.
Tracklist
01. Idea
02. Sound Circles
03. Soprasso
04. Dance
05. Density 3
06. Half
07. Ragnomatto
08. Intermezzo (Odwalla-Lonely woman)
09. Klezaround
10. Magma
11. Overfly
12. Two Lakes