Node Festival 2018: il programma completo
Riceviamo e pubblichiamo. Qui comprate i biglietti.
Anche quest’anno, il concerto di apertura di mercoledì 14 novembre sarà ospitato dalla seicentesca Chiesa di San Bartolomeo, capolavoro architettonico del barocco e contrappunto ideale per la proposta artistica di Masayoshi Fujita, compositore giapponese di stanza a Berlino che si è imposto all’attenzione del pubblico per il suo utilizzo non convenzionale del vibrafono. L’evento è gratuito.
Giovedì 15 novembre ci si sposta poi al Planetario Civico “F. Martino” di Modena dove si rinnova la collaborazione con la rassegna Paradoxes e con Orthographe che curerà il light design all’interno della cupola. Protagonista sarà la musica di Caterina Barbieri, compositrice bolognese di base a Berlino, che indaga il potenziale poliritmico e polifonico di sequencer analogici per esplorare gli effetti fisici e psicologici della ripetizione e dell’uso dei pattern in ambito musicale.
Venerdì 16 novembre si torna come da tradizione nella sala grande della Galleria Civica di Modena, con lo sloveno Tadej Drolic, che lavora sulle relazioni in tempo reale tra musica, suono e animazione 3D; Stefano Pilia e Massimo Pupillo, insieme per il progetto Dark Night Mother, un disco e un live in forma di rito dedicato al lato oscuro della Grande Madre; e gli americani Visible Cloaks, che a NODE presentano l’album Reassemblage: un’esperienza cosciente aumentata che prende spunto dall’immaginario del Giappone anni ’80, fatta di synth e melodie essenziali figli dell’estetica MIDI.
Sabato 17 novembre una nebbia blu avvolgerà, infine, il Teatro Storchi per accogliere le bordate soniche dell’australiano Ben Frost, tra i più importanti interpreti del suono contemporaneo. Musica ancestrale dove confluiscono ambient, drone, elettronica e black metal, accompagnata dalle proiezioni video di Marcel Weber / MFO. Compositore di diverse colonne sonore per la danza, il cinema e serie tv (fra cui Fortitude e Dark) oltre a collaborare stabilmente con il fotografo irlandese Richard Mosse, in occasione di NODE presenterà il suo ultimo e apprezzatissimo album The Centre Cannot Hold.
Aprirà l’ultimo atto del festival la performance del giapponese Hiroaki Umeda, ballerino, coreografo e artista poliedrico con un approccio multidisciplinare al mondo della danza. A NODE presenta Intensional Particle, progetto nel quale si muove su un fondale nero districandosi tra le forme suggerite dal rapido evolvere delle particelle digitali che scorrono alle sue spalle. Un movimento che evoca fugaci suggestioni di oggetti dalla natura effimera, destinati a sparire e mutare come travolti dal rapido scorrere di un universo che sembra danzare come un organismo vivente.
Nel pomeriggio della stessa giornata, NODE regalerà ai suoi abbonati il concerto in una secret location di Tomoko Sauvage, musicista e sound artist giapponese di base a Parigi. La sua ricerca parte dall’elemento acquatico: gocce, onde e bolle amplificate da una serie di idrofoni risuonano in ciotole e recipienti di porcellana dando vita a percussioni accidentali e fragili armonie amplificate da feedback in parte naturali, in parte indotti.
A introdurre tutto questo, un’anteprima, sabato 13 ottobre alle h 21.30, presso lo spazio ex-industriale La Torre, con una performance congiunta del batterista, compositore e producer americano Deantoni Parks e l’artista milanese 2501, al quale NODE ha affidato quest’anno anche la cura della propria immagine, e il dj set di Chevel. L’evento è sold out.
Continua fino al 24 febbraio 2019 presso la Galleria Civica di Modena, nella sede di Palazzo Santa Margherita, la mostra di Ryoichi Kurokawa al-jabr (algebra), a cura di NODE e prodotta da Fondazione Modena Arti Visive. L’esposizione raccoglie alcune tra le produzioni recenti più significative di Kurokawa, attraverso un percorso multisensoriale caratterizzato da imponenti opere audiovisive, installazioni, sculture e stampe digitali.