NINELEVEN, Uno Sporco Trucco
Avevamo già parlato dei Nineleven in sede di intervista con Luciano GUX Robibaro e, finalmente, abbiamo la possibilità di parlare del debutto Uno Sporco Trucco in uscita per End Of Silence.
L’album del trio è un concept strumentale sulla Prima Guerra Mondiale e l’ascolto è accompagnato dalla lettura di testi e note contenute nel booklet del cd, appunti utili per contestualizzare un racconto musicale ricco di suggestioni e richiami ad alcuni degli episodi che hanno contrassegnato la prima vera guerra senza confini dell’epoca moderna.
Lo stile scelto per dar voce a queste storie è una forma di doom mutante, nel senso che durante l’ascolto non è raro incontrare anche riff di matrice thrash, sfuriate ai confini col noise e parti di synth con una forte identità, distanti dai tipici suoni che ci si aspetterebbe di trovare (spesso si avverte un’impronta sci-fi tipica dei vecchi cult movie). Nonostante la centralità dei riff di chitarra e l’approccio doom, infatti, Uno Sporco Trucco si distingue per un piglio moderno e aggressivo che poco o nulla concede alle tipiche sonorità Seventies che molto spesso accompagnano questo linguaggio, pur senza rinnegare completamente le proprie radici quando serve dare corposità al tutto (come in “Fuga Dalla Vita”, più classica nei suoi rimandi). Resta ferma invece la capacità di costruire brani a cavallo tra impatto roccioso e aperture quasi psych come accade in “Mio Fratello È Il Peggior Nemico”, con una vera e propria fuga solista dalla evidente impronta psichedelica in grado di spezzare la pesantezza di un riffing che sembra flirtare con i Metallica d’annata e a sua volta destinato a infrangersi su di un finale affidato ancora una volta a una fuga solista coinvolgente.
In soldoni, i Nineleven hanno saputo costruire un album personale e difficile da catalogare, di chiara estrazione metal e di altrettanto marcata filiazione doom, ma anche lontano dai cliché del genere e con un occhio saldamente puntato ad una propria visione, segno che si sta parlando di un lavoro creato in piena libertà e senza idee preconcette su cosa potesse o non potesse farne parte. Questo ovviamente non vale da solo l’acquisto o, meglio, non lo varrebbe se non ci si trovasse poi di fronte a un disco in grado di offrire un ascolto avvincente e mai noioso, piacevole in tutta la sua durata e capace di colpire il segno sotto vari aspetti. Non era facile ottenere simili risultati, soprattutto partendo da alcune scelte coraggiose in tema di costruzione e di suoni, eppure ci sentiamo di promuovere Uno Sporco Trucco senza starci troppo a pensare su.
Tracklist
01 Nella terra di nessuno
02.Gioventù di ferro, tombe di terra
03.Mio fratello è il peggior nemico
04.La battaglia di Verdun
05.Caporetto
06.Fuga dalla Vita
07.Pane, Pace, Libertà
08. Homo Bellicus
09. Le stanze della Morte