NIAGARA, Otto
Fortuna che l’effetto Animal Collective svanisce proseguendo con l’ascolto di Otto, dato che il dream pop a base di elettronica e impasti vocali del duo Davide Tomat e Gabriele Ottina è buono e merita un’attenzione purgata da paragoni particolari. Le influenze, successivamente, si moltiplicano (“Etacarinae” è distillato Beatles più atmosfere Flaming Lips) e si intersecano in un limpido, a tratti gioioso, modo di produrre pop dai tratti artistici. Allo stesso tempo non si perde mai di vista la fruibilità, nonostante la maestria nel giostrare tra synth e campionamenti sia evidente, mentre un persistente afflato “cosmico” concorre nel rendere Otto più profondo e sfaccettato rispetto ad altre simili produzioni.