NEGURĂ BUNGET + GRIMEGOD, 30/4/2014
Ancona, Glue-Lab.
Se si può definire un concerto come un evento, questa è l’occasione giusta per farlo: serata a prenotazione obbligatoria (ingressi per forza limitati) per la calata al Glue-Lab dei rumeni Negură Bunget, ormai uno dei nomi di punta della scena metal europea, partiti come band di chiara derivazione black e ora spostati verso una formula che incorpora numerosi elementi tradizionali (da sempre presenti nel dna del progetto) e marcati accenni di psichedelia, per un risultato finale tra in più personali e caratteristici in giro attualmente.
Aprire è compito dei Grimegod, formazione che con gli headliner ha in comune vari membri ed è attiva dal 1991. Oggi, dopo vari avvicendamenti al suo interno, propone una formula che vira verso un mix di doom e death con sfumature goth, a cavallo tra Anathema, My Dying Bride, Katatonia e Dark Tranquillity periodo Projector/Haven. Il loro set propone brani segnati da una doppia anima che ne spezza il mood e presenta una proposta dinamica e ben calibrata, anche se a tratti rischia di risultare un po’ troppo fredda e poco istintiva. Rispetto al disco, i Grimegod appaiono comunque più potenti e oscuri, stemperando in parte la deriva Depeche Mode/The Cure, ben più in evidenza nelle registrazioni in studio. Il pubblico segue interessato e si lascia trasportare nell’universo della band, ma è chiaro come l’attenzione sia tutta rivolta all’arrivo dei Negură Bunget, ai quali viene tributata una vera e propria ovazione.
Nonostante un problema tecnico che silenzia il microfono del cantante durante il primo brano, la band prende immediatamente il controllo della situazione e riparte con la grinta di chi ormai di sfighe simili ne ha gestite a dozzine. Dal secondo pezzo in poi è tutto un crescendo, con il pubblico che applaude calorosamente e incoraggia i Negură, i cui suoni permettono di seguire le varie componenti del songwriting, sempre a cavallo tra differenti pulsioni e capace di mischiare chitarre black e flauti, drumming incisivo e percussioni tradizionali, riffing serrato e persino una tromba, per un concerto che lascia il segno e finisce per essere la punta di diamante di una stagione – quella del circolo ARCI anconetano – già di per sé entusiasmante. L’interazione tra varie forme di fiati e percussioni e l’impianto black dei brani, le improvvise aperture psichedeliche e i numerosi richiami alla propria terra rendono il set dei Negură Bunget un vero viaggio da percorrere fino in fondo, quando l’accoppiata tra “Dacia Hiperboreană” e un tuffo nella prima produzione, chiamato a gran voce come bis, conclude il set con una seconda ovazione, per il fondatore Negru come per questa nuova line-up (in attività da circa un anno e in procinto di realizzare un disco). Nonostante, insomma, le varie traversie e i cambi drastici, i Negură Bunget continuano a colpire nel segno e non sembrano proprio intenzionati a fermare la loro marcia all’interno della scena metal mondiale. Averli qui ad Ancona ha rappresentato di certo un vero e proprio evento per cui ringraziare ancora una volta il coraggioso Glue-Lab.