NECROTIC DISGORGEMENT, Documentaries In Dementia
Non si può certo dire che i Necrotic Disgorgement risparmino sull’efferatezza. Il gruppo brutal death americano, dopo il promettente esordio Suffocated In Shrinkwrap (2004), mantiene alto il proprio standard qualitativo con il nuovo Documentaries In Dementia e si pone come una delle realtà più interessanti in ambito splatter/gore. Un songwriting assassino, di sicura presa e privo di incertezze, è capace di generare una tensione costante che attanaglia l’ascoltatore per poi lasciarlo stremato e tramortito. Le tematiche malsane, se peccano quanto a originalità, sono la perfetta veste che avvolge la dimensione sonora dei Necrotic Disgorgement, affini – quanto a coordinate stilistiche – a gruppi come Gorgasm, Aborted, Gorerotted e Dying Fetus. I titoli delle canzoni appaiono come quanto di più perverso una mente disturbata possa concepire e suscitano una repulsione autentica, nonostante ci sia una certa ironia di base, macabra e per nulla dissimulata (“Defecation Delicacy”,”Icepion Ear Sodomy”,”Anal Trauma”…).
A evidenziare la situazione di profondo disagio, si comincia con un’agghiacciante “Intronitiation”, direttamente estrapolata dalle registrazioni audio effettuate da David Parker Ray aka Toy-Box Killer (serial killer e sadico torturatore di donne) durante le nefandezze da lui operate sulle sue vittime. Gli ottimi fraseggi solistici sviluppati dalle chitarre di Ben Deskins e Tony Tipton si abbattono come scariche adrenaliniche impazzite su pattern di batteria al limite del disumano, mentre i vocalizzi gutturali del frontman Jimmy Javins riescono a risultare incisivi e ferali pur nella loro ossessività allucinante. Il notevole bagaglio tecnico-strumentale del gruppo fa sì che l’album sia tutto tranne che monotono e tedioso, anzi: è scorrevole e intrigante. La violenza sonora è portata alle estreme conseguenze dalla velocità impazzita di pezzi come “Pincushion Pussy” e “Crack Whore Compost”, che spiccano quanto a dinamismo e capacità di stupire con trame melodiche originali e inaspettate. Da dimenticare la presenza di mid tempos o di rallentamenti che avrebbero consentito di riprendere fiato, ci troviamo infatti in un perenne apnea, immersi nell’orrore di una mattanza.
Nel suo genere, Documentaries In Dementia si pone come un album sorprendente e per nulla banale. Preparatevi ad una seduta intensa di tortura dalla quale non uscirete vivi.
Tracklist01. Intronitiation
02. Pincushion Pussy
03. Conceived for Incest
04. Postmortem Fluid Evacuation
05. Crack Whore Compost
06. Anal Trauma
07. Icepick Ear Sodomy
08. Grotesque Skeletal Reconstruction
09. Defecation Delicacy
10. He Wears the Flesh