Nascere già in difetto: Moom
Anche Israele ha dato il suo contributo alla musica estrema e rumorosa (i più esperti ricorderanno i Mondo Gecko o gli ottimi Dir Yassin). Sempre sugli stessi territori musicali si muovono i Moom, dei quali si parla da qualche tempo nella scena. Il loro è un fastcore/powerviolence che riesce a essere molto personale, diretto, aggressivo, e a distinguersi dal marasma di band che negli ultimi anni, a parte riprendere gli Spazz, non hanno fatto molto altro. Per il loro ultimo ep, Third, figurava tra i coproduttori la prestigiosa etichetta americana To Live A Lie (i lettori più attenti ricorderanno l’intervista a Will Butler che feci nel lontano 2013). Dopo averli portati ben due volte a Roma (per il GO!FEST del 2016 e di quest’anno) ve li presento qui sotto in questa intervista, alla quale hanno risposto tutti i componenti (eccetto le ultime tre domande, pensate per la cantante Sima).
Prima di tutto, come si è formato il gruppo?
Era un po’ di tempo che volevamo iniziare a suonare insieme, abbiamo cominciato mandandoci a vicenda delle canzoni che ci piacevano. Abbiamo così capito di venire da background totalmente diversi l’uno dall’altro, poi abbiamo iniziato a vederci per suonare e la cosa ci è piaciuta moltissimo, perché ciascuno porta un contributo diverso alle canzoni e siamo tutti molto presi dalla musica che facciamo.
State per far uscire uno split con i God’s America. Com’è nata questa collaborazione? Vi conoscevate già prima di fare questo split?
Innanzitutto, i God’s America sono un grande gruppo e delle ottime persone. Li abbiamo incontrati la prima volta nel 2017 quando abbiamo suonato all’Obscene Extreme Festival. Ogni anno ci sono dei concerti pre-festival e abbiamo suonato entrambi a uno di questi al Modra Vopice a Praga, abbiamo passato degli ottimi momenti e fare uno split è stata un’idea che ci è subito venuta in mente. Ezra ha fatto l’artwork e Gad ci ha registrato nel suo studio casalingo, chiamato Beit Alpha.
Come nasce una canzone dei Moom? C’è un “compositore principale” nel gruppo o scrivete tutti assieme?
Siamo tutti il “compositore principale”, a volte è una jam che finisce con un nuovo pezzo e altre sono Gad o Ezra che hanno un riff nelle loro teste. Altre ancora nascono da un’idea di Ariel o di Sima. Gad e Ezra poi hanno una grande intesa, come una coppia sposata…
Qual è il significato dietro al nome del gruppo?
Moom in ebraico significa “difetto”. Pensiamo che l’essere nati in una società disastrata ci faccia essere già in difetto.
I vostri testi sono scritti in inglese e in ebraico. Come mai, per questi ultimi, non includete una traduzione in inglese nei vostri dischi?
La traduzione non avrebbe lo stesso effetto. Per di più siamo pigri… La maggior parte dei testi li scrive Sima e sono sia in inglese, sia in ebraico, talvolta quando lavoriamo a un pezzo lei urla fino a quando non capiamo quello che è meglio per quella determinata canzone.
Molti ignorano la vostra scena in Israele. Com’è strutturata? Ci sono dei gruppi che vorreste consigliare?
La scena è molto produttiva ma un po’ piccola, ci sono un sacco di ragazzini adesso che vengono ai concerti, con i loro gruppi nuovi, e siamo molto felici di questo. Nella nostra scena possiamo consigliare Akrabut, Kids Insane, Har. Ci sono un sacco di gruppi fighissimi nel suo interno.
Tu (Sima, ndr) canti in un gruppo punk rock, i Not On Tour, che stanno riscuotendo un buon successo. È difficile per te stare in due gruppi che richiedono molto impegno, visti i buoni riscontri di entrambi?
Sì (ride, ndr). È molto impegnativo, ma amo entrambi i gruppi molto ed è un feeling molto diverso per ognuno.
I tuoi “colleghi” hanno anche loro altri gruppi?
Sì, Ariel ha gli Zaga Zaga (che non suonano più) e i Lucy’s Pussy. Ezra suona nei The Orions, lui e Gad poi hanno un altro gruppo chiamato Turbo Torpedo.
Da quello che so, hai da poco iniziato a rappare. Hai qualcosa che bolle in pentola a riguardo?
Sto per fare uscire un disco e ho dei concerti pianificato in Israele, e forse ne farò qualcuno al di fuori.