MUUMIOT, Pajazzo
Muumiot. Ensemble italo finnico nel quale suonano i due Jooklo Virginia Genta (sax, tastiere) e David Vanzan (batteria), Topias Tiheasalo (chitarra elettrica), Tuure Tammi (tromba) e Sami Pekkola (sax). Dopo un esordio (a formazione differente) nel 2022 questo Pajazzo risulta esser stato registrato durante una pausa dei tour ipertrofici di tutti loro.
Jazz come atmosfera nella quale vagolano idee, ideali e spunti che vanno in direzioni disparate, tenendo sempre il controllo su di un corpo musicale che è saldamente inserito in standard pregressi che vengono di volta in volta trasformati. Non c’è infatti nulla di distruttivo o di oppositivo in Pajazzo, bensì la consapevolezza e la capacità di esprimersi con registri ben inseribili in correnti jazzistiche senza risultare mai scontati. “Luna Blue” e “Fretta Fritta” sembrano correre dagli anni ’50 al presente divergendo divertendosi, mentre “Delirio Magico” è esperienza che unisce il Western a una sorta di richiamo sciamanico senza lasciare sbavature sul percorso e permettendo a Tuure di aprirsi varchi fra cactus e città fantasma. Il clown che sorride in copertina sgomita per prendersi il suo spazio e si presenta rubando la scena con un brano monstre di più di quindici minuti che lo vede ora sornione ora sinistro, con la musica che ormai è più estrazione di atmosfere e di emozioni che rantolo espressivo. Lo spettacolo dei Muumiot ha un’altra freccia al suo arco prima di chiudere, la selvatica e ridanciana “LSD Circus”, entusiasmante canzoncina che sprigiona cellule libere di ballo scatenato prima di spegnersi improvvisamente. 5 brani, tre quarti d’ora scarsi, nulla di lontaneamente riempitivo, la sensazione perenne di una necessità libera.
Ben fatto Muumiot, anche se non sappiamo quali saranno i prossimi passi e le prossime intenzioni, siamo convinti che la strada sia quella corretta, nei secoli, al nord finnico o nella solare Italia.