MUTILATOR, Immortal Force
Immortal Force dei Mutilator è il debutto che ha consegnato alla storia il gruppo brasiliano. Una storia brevissima, durata dal 1986 al 1988 (due soli album, questo e Into The Strange, che segnava un cambiamento stilistico rispetto all’esordio del 1987), ma molto intensa.
Immortal Force è una piccola gemma di brutale, ignorante e feroce thrash metal. Il gruppo suona indiavolato, dando alla luce undici tracce che pescano a piene mani nel bagaglio culturale di capisaldi come Slayer e Possessed, ammantando l’insieme con quella patina lugubre alla Bathory. Non c’è un attimo di tregua, il tutto è giocato su attacchi fulminei e accecanti, che lasciano storditi come dopo aver sbattuto la faccia contro un palo. È cieco terrore quello che le casse del vostro stereo vomiteranno. Le chitarre sono insanguinate e fenderanno le vostre orecchie come un machete, la batteria è sparata alla velocità della luce, con un doppia cassa martellante e un uso dei piatti come pallottole che vi si conficcheranno in testa, la voce è un latrato idrofobo, schiumante odio da tutti i pori. Un massacro dall’inizio alla fine.
L’album è suonato con perizia, senza eccessi tecnici, ma in maniera roboante e onesta. Sì, perchè i Mutilator (come tutti i gruppi thrash/death dell’epoca) sono onesti. Onesti nello schiantarvi corpo e mente con un album che è una scudisciata in piena schiena, mentre sale grosso viene versato sulle vostre ferite aperte e pulsanti. Oggi ascoltiamo qualcosa che è stato rimasterizzato e ripulito, senza però cambiare di una virgola la resa finale, contribuendo a innalzare ulteriormente il valore di questa ristampa. Se ancora non li avete scoperti, colmate assolutamente la lacuna. Il vero thrash metal sta tutto qui…