Musica-continuum: Catherine Christer Hennix ed Ellen Arkbro a Live Arts Week 2019
Il Live Arts Week di Bologna giunge all’ottava edizione, che si svolgerà in un periodo compreso tra il 4 e il 13 aprile. Il programma, com’è ormai consuetudine, si divide tra performance e residenze di artisti seguiti da tempo e fatti crescere nell’alveo delle musiche di ricerca della città, poi nomi nuovi e meno nuovi, molti dei quali stranieri (Marcelo Evelin, Simon Vincenzi, Michele Rizzo, Billy Bultheel, Stine Janvin, Doro Bengala, Barokthegreat, Sorour Darabi, Gelateria Sogni di Ghiaccio & friends…).
Ci ha colpito quest’anno la presenza di due compositrici di due generazioni diverse, ma entrambe affermate e appartenenti a quello sterminato campo che va dalla musica minimalista alla drone-music in tutte le sue micro-variazioni: Catherine Christer Hennix e la giovane Ellen Arkbro, entrambe svedesi.
Catherine Christer Hennix, cicli ed enigmi
La Hennix, che ricordiamo essere non solo compositrice ma anche matematica, filosofa e poetessa, veleggia da anni sicura e allo stesso tempo fragile per il suo mondo, vantando collaborazioni con artisti di primo piano come La Monte Young, Marian Zazeela ed Henry Flint. Al momento la sua è una discografia piuttosto ridotta, ma qualcuno ha iniziato da poco a recuperare la sua vecchia produzione. Per farla breve, siamo a cavallo di una forma di “ambient & drone” primigenia e mai troppo pesante da digerire. Il festival presenta così la sua performance, una composizione continua (24 ore su 24) per computer: Soliton(e) Star / Zero-Time è un ambiente percettivo monocromatico implementato da Catherine Christer Hennix per Live Arts Week 2019. Una stanza aperta notte e giorno che riecheggia vagamente la Dream House di New York, l’installazione permanente, tutt’ora attiva, che ha visto la Hennix impegnata a fianco di La Monte Young. La Hennix, figura pioneristica della computer music, si esprime attraverso una complessa comunione di matematica e meditazione, neuro-fisiologia, teorie quantistiche e concept-art, filosofia e sistemi di intonazione. A Bologna ci presenta un esempio eloquente del suo comporre infinito, dove manifesta una visione “parmenidea” della creazione, assegnando uguale significato ad ogni singolo punto di un continuum sonoro potenzialmente illimitato. Una versione breve di Soliton(e) Star / Zero-Time è stata eseguita per la prima volta accompagnata dall’animazione per computer NUR (per Marian Zazeela), in occasione della celebrazione del 71° compleanno di La Monte Young, alla Diapasion Gallery di New York City, nel 2005.
In relazione a quello che potrete ascoltare a Palazzo Volpe da venerdì 5 a domenica 14 aprile, la Hennix specifica: La distinzione tra ciò che è “oggettivo” e “soggettivo” viene cancellata e cade mentre si perpetua uno stato cognitivo che deve essere considerato enigmatico. Concludendo con un concetto fondamentale per chi si occupa di minimalismo: Il suono si ripete, il suono è lo stesso e… non è lo stesso!
Ellen Arkbro & Marcus Pal, spazi e suoni
Come già accennato, anche la Arkbro proviene dalla Svezia e ci ha colpito col suo album For Organ And Brass di un paio di anni fa, un canto solitario di – appunto – organo e ottoni che veleggia solenne verso il buio del Nord: a un certo punto pare di vedere materializzarsi le immagini dei film di Carl Theodor Dreyer, tanto ieratiche e severe sono le note del disco. La sua sound performance, che si terrà all’interno di una Chiesa Evengelica Metodista, quindi in un ambiente adatto e “necessario” per l’esecuzione, si intitola “Chord” e sarà accompagnata dal sound-artist e teorico della just-intonation Marcus Pal. La Arkbro in proposito ci fa sapere: il lavoro che presenterò a Bologna assieme a Marcus può essere pensato come un’indagine sui modi in cui lo spazio è una caratteristica essenziale dell’armonia sonora. Sfaccettature di suoni armonici che altrimenti rimangono nascosti si rivelano quando gli accordi passano dal semplice prendere spazio all’essere spazio. Tra l’altro, pare che stia per uscire un suo nuovo album, sempre per Subtext, una delle etichette europee di riferimento in ambito cosiddetto “sperimentale”, con in catalogo gente che abbiamo seguito con attenzione: Paul Jebanasam, Emptyset, Roly Porter, FIS, Cevdet Erek…