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MORTÒRI + TAM BOR, 15/2/2025

Lugano, Studio Foce.

Di Mortòri iniziai a sentir parlare circa un anno e mezzo fa. Poi mi persi il suo primo concerto per l’orario ancora infame rispetto alla mia giovane prole al Floating Notes 2023 di San Bernardino. Oggi, finalmente, per la presentazione ufficiale del suo primo ep A Mort l’Amur, vedrò sul palco Aris Bassetti nei panni di Mortòri, accompagnato da Mortisim, lo scheletro che ne sostiene le gesta e i contatti con l’Aldilà.  

Ad aprire la fila c’è Tam Bor, eclettico batterista svizzero-messicano che negli anni è riuscito a costruirsi – fra collaborazioni ed esibizioni in solo – una personalità artistica pressoché unica. L’incrocio fra beats elettronici e pelli percosse crea tappeti dinamici e ballabili senza indugiare in leziosità. Volenti o nolenti si inizia a ballare, apprezzando anche le sporadiche incursioni vocali di Giacomo Bastianelli, el hombre dietro al progetto. L’unica volta che lo avevo visto prima d’ora era stato in un pomeriggio all’esterno, nel contesto di una fiera dell’editoria indipendente e il palco, le luci e il pubblico vicino aumentano di molto l’impatto della performance, mai sopra le righe ma perennemente pulsante. A tratti il groove viaggia verso il Brasile (e i suoi Ninos), a tratti verso una melanconia quasi trip-hop molto avvincente. Tam Bor è un’idea ben precisa, che ci offre lo scheletro di quelle che potrebbero essere canzoni. Ad aprile a quanto pare uscirà un album e ne terremo di certo conto. 

Ora è il momento di Mortòri, progetto che all’oggi ha pubblicato 9 minuti di musica in 4 pezzi, riuniti nell’ep in uscita stasera, festa di San Faustino, patrono dei single e dei cuori infranti.

Fondo palco con l’immagine d’ordinanza, musica introduttiva sepolcrale, ci siamo. Aris Bassetti ed Anaïs Schmidt ballano e cantano, mentre Mortisim, lo scheletro, resta in disparte. Il palco è disseminato da piccoli scheletri, mentre la musica che ci investe è una sorta di bossa nova dell’Aldilà, mentre il dialetto della ferrovia che trapassa da nord a sud il Canton Ticino unge i brani di una romantica innocenza. I tre personaggi sul palco, il vocalist, la bianca ancella e l’oscuro scheletro sono la personificazione di Eros e Thanatos, in parte testimoni e in parte attori del gioco delle parti. Mentre Mortòri si presenta spiegando perché la sua condizione lo costringe a impiegarsi in questo modo, i due accompagnatori imbracciano le armoniche a dargli spazio. È intrattenimento puro, che va oltre alla musica, in un disegno coerentemente cesellato. In Mortòri si sposano attimi di finzione parossistica e sante verità, teatro muto e una messinscena artistica che coinvolge e non lascia attimi di tregua. “Varés” abbassa la Lombardia e la regio insubrica nell’Africa Centrale, mentre in alcuni Guetti stretti si legge una dolcezza che fa comunque breccia nella scorza acardiaca (nel senso di senza cuore) di Mortòri. Ma è solo un secondo, che l’unica cosa che vorrebbe è quella di tornare al suo compleanno, nel paese dove nacque, “… biott cum’è una rana…”, senza conoscere colei che è diventata la sua nemesi. Poi è il turno de “La Gata”, classica triangolazione amorosa non richiesta che scatena l’entusiasmo del pubblico.

Mortòri unisce andazzo crooner, scena e attenzione al dettaglio, tocchi eurodance cimiteriali e fantasia, senza scadere nel grottesco. I brani entrano in testa dopo un giro, quell’inedito sono già punte purissime, come una “Bordèl” che smuove la platea, ma la sensazione generale è che queste bizzarre totentanz potrebbero entrare nel cuore risvegliandone qualcuno.

L’unico dubbio rispetto al progetto è quello di uscire con un ep di soli quattro brani quando con facilità si sarebbe potuto ampliare la cosa in un album fatto e finito, ma, oh, è una semplice opinione e ci sarà tempo di aspettare.

Il tutto si chiude con “Maria Giuana E Suoi Pedü…” e l’invito di qualche ballerino sul palco, per concludere in un dancefloor al limite dell’agghiacciante con Tam Bor e Giaci Tannino insieme alle tre figure, presto raggiunti da altri elementi in platea.

Il rito è terminato, Mortòri è fra noi e sarà da vedere che combinerà la prossima volta.