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MORBO / BUNKER 66, Into The Morbid Bunker

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Faccio immediatamente outing: sia i Morbo, sia i Bunker 66 sono miei amici. Questo potrà, forse, mettere immediatamente in dubbio l’obiettività di quanto leggerete. Ma c’è un fatto che accomuna i due gruppi e che dovrebbe toglierlo, questo dubbio: sia i Morbo, sia i Bunker 66 fanno parte del non troppo affollato novero di gruppi italiani che nell’underground metal stanno avendo ottimi riscontri all’estero. E questo nonostante l’attività live dei primi (seppur di qualità) sia limitata dalla dispersione fra la Norvegia e mezza Italia della formazione, mentre quella dei secondi, messinesi, lo è dalla lontananza geografica dai gangli del metal. I Morbo stanno per annunciare chi pubblicherà il loro prossimo disco, non anticipo nulla ma è un gran colpo. I Bunker 66 sono felicemente accasati con la High Roller, cioè la più grande etichetta metal indipendente d’Europa. Ambedue i gruppi, inoltre, sono stati scelti in passato come Band of the Week da Fenriz dei Darkthrone. In più, ulteriore testimonianza di fraternità, dopo questo ultimo sforzo congiunto sono già avvenuti avvicendamenti di formazione per entrambi.

Dopo tanta biografia passiamo alla musica, che è ciò che in primis eleva i due gruppi. Sul disco abbiamo due pezzi nuovi per ciascuno, i Morbo col loro death metal dalle forti reminescenze Autopsy ma dall’ormai intensa personalità, i Bunker 66 al crocevia fra heavy, speed, thrash, non per indecisione ma perché dei sinceri esegeti ed adoratori del metal, pressoché inconfondibili. Chi segue queste band non ha bisogno di andare oltre in queste breve lettura, per gli altri conto che l’imperativo categorico traspaia a sufficienza.