MOON RA, The Twilight Tone
È da quando ho conosciuto l’album Butterflies And Graves (2013) dei Birch And Meadow che arriva puntuale la newsletter della Time Released, ciononostante ho perso la loro prima uscita del 2014, ovverosia Orlando di con_cetta Vs MonoLogue. Fortunatamente esistono webzine come questa che aiutano e rimediano laddove il cervello ogni tanto decide di fare switch-off. Orlando è stato davvero fulminante e fascinoso, al momento uno tra i migliori lavori italiani di quest’anno, quindi, siccome sono musicalmente assai curioso, mi sono addentrato nell’universo sonoro dei suoi autori, cominciando per galanteria da MonoLogue.
Prima di scoprire i meandri oscuri e segreti del culto sole-luna (Moon Ra), il contorto laboratorio della fiorentina Marie e le Rose mi ha spalancato interessanti orizzonti, facendomi scoprire piccole gemme nascoste. Dapprima gli arabeschi e le cartoline da mille e una notte abbozzate da un brano come “Changes”, poi le ritmiche tribali e percussive – per certi versi assimilabili alle improvvisazioni dei primissimi Sikhara – di buttinelli.A, progetto che la vede assieme a Giuseppe Cordaro.
Moon Ra è polistrumentista, musicoterapeuta e molte altre cosine interessanti: dimostra infatti un’ottima versatilità, passando da calde e malinconiche note di un pianoforte a schizofrenie noise, com’è appunto questo Twilight Tone, prima uscita della Witclub, 50 copie in cassetta. “A Freaky Horror Hallucinated Movie” è il sottotitolo, e potrebbe anche essere musica composta e studiata apposta per videogiochi, quali e di che tipo però non saprei dirvelo. Evoluti chiptune 3.0 (“Please, Enter In Our World” e “The Eye Of Beholder”), tenebrosi paesaggi dark-ambient lustmordiani che flirtano con anomalie istrioniche Nurse With Wound (“Run Baby, Run”), svariati impulsi technoidi sparsi un pochino ovunque (“Mr. Denton On Doomsday”), martellamenti ed escoriazioni neuronali (“U Must Trust In Me”), frustate, inserti spoken, rintocchi metallici, squarci trip-hop à la Massive Attack (“Useful Commercial Break”) e inquietanti, asettiche e fredde strisciate idm, che farebbero ingolosire i numerosi e accaniti fanatici di cose targate Autechre (“Broadcast Nightmare”).
I rumori, le lacrime e i turbamenti di “Changes” e il concept radiofonico di “On The Air” hanno, per chi sta scrivendo queste poche righe, un appeal più intenso e morboso. Io personalmente non sono un grande amante degli Autechre, ma ho lo stesso apprezzato l’esperimento sonoro di questa mostruosa e allucinata horror soundtrack.