MONTE OSSA, Malachite
Musica visionaria e spettrale, questa del duo Monte Ossa. Dietro al nome, anch’esso poco amichevole, si celano Francesco Calandrino, prolifico noiser siciliano già negli Oper’Azione Nafta (di recente ha pure messo su un duo di nome Eject con Cristiano Deison. Il cd-r Zero Return è stampato dalla inglese Chocolate Monk) e Sergio Albano (già Grizzly Imploded).
Posto che già il precedente Bestia Insana procedeva spedito verso una forma di inquietante apocalisse sonora, Malachite consta di quattro episodi feroci e nient’affatto accomodanti, che servono a Calandrino e Albano per esorcizzare (forse) le loro paure e idiosincrasie. Non si potrebbero spiegare altrimenti queste tracce scomposte e rumorose, profondamente libere e figlie di uno sfogo necessario, in tutta evidenza poco inclini a lasciarsi inglobare in un discorso musicale canonico. Siamo dunque al cospetto di una libertà performativa in assoluto violenta e istintiva (“Malachite”), sinistra (in “Le Storie Chiuse Dentro Ai Muri”), o dalle forti tinte industrial-noise (il mostruoso quarto d’ora isolazionista di “Vita In Debito”), che giunge a oggettivare il terrore inconscio di perdersi nell’ignoto spazio profondo (le lame noise di “Capo Il Capo”). Si tratta di un album ostico, adatto agli ultra-appassionati di sonorità viscerali e “malate”, ma che obiettivamente lascia il segno.