MONOLOGUE, The Sea From The Trees

Monologue

Per Marie_e_le_Rose, alias MonoLogue, il 2014 è stato un anno intenso e pieno di soddisfazioni. Tagliamo corto, di Rosa Maria Sarri sappiamo già tutto, su queste pagine l’abbiamo già incontrata, con l’ottimo Orlando e con lo pseudonimo Moon Ra.

Il mare dagli alberi – cassetta, 75 copie, Chemical Tapes – regala paesaggi autunnali raccontati con diapositive ritrovate in soffitta e sepolte sotto strati di polvere vulcanica, field-recordings in slow-motion, tappeti di foglie marce, sbiaditi affreschi di natura morta su sfondi di un candido color turchese. La musica è un qualcosa di sensoriale? Sì, infatti, ho avuto la percezione di sorvolare, a cavallo di nuvole di marzapane, il mondo terreno sottostante, ricoperto da vaste distese di rovi spinosi in fiamme. Dal titolo mi aspettavo un ascolto difficile, movimentato come le onde del mare in burrasca o tempestoso come il gelido maestrale che si abbatte su foreste di conifere, invece per quasi tutta la sua durata la cassetta è sostanzialmente ambient trascendentale, evocativo al pari di Eostre dei britannici Zoviet France o delle migliori registrazioni floreali di Chris Watson. Poi, però, nel finale cambia formula e diventa psichedelica e inquietante (“Indya”), tanto che ho dovuto assumere una pasticca ansiolitica (bugia, non è vero).

Altro lavoro ben assemblato per la nostra MonoLogue, perfetto per accompagnare quelle serate in cui non si riesce a trovare il giusto sonno (da non fraintendere con noioso).