MOMBU, Zombi
Con Zombi i Mombu, realtà che coinvolge due musicisti straordinari quali Luca T. Mai e Antonio Zitarelli, non si limitano a riproporre fedelmente il contenuto del loro debutto, ma ne rimasticano e rilavorano la materia, così da spingerne ancora oltre le potenzialità, sia a livello di immaginario sia per quanto riguarda gli ospiti coinvolti. A fianco dei due, infatti, scendono in campo caratteri tanto differenti quanto accumunati dal muoversi al di fuori degli schemi e dalle consuete traiettorie sicure: Mike Watt (Minutemen, Firehose, The Stooges), Giulio The Bastard (Cripple Bastards), Lef (Obake), Cinghio (The Orange Man Theory, Buffalo Grillz), M’bar Ndyaie (Sunu Africa), ad unire i puntini di una cultura musicale in grado di spaziare e di mettersi di continuo in gioco. Inoltre, Zombi vede l’aggiunta di un tributo in forma di cover a un peso massimo come Fela Kuti e ne affida il missaggio ad Husky Höskulds, che aveva già lavorato con Mike Patton, Tom Waits e Fantômas, ancora puntini che si uniscono e che rendono questo lavoro una piccola mappa in cui perdersi per riannodare i fili di un percorso tanto particolare quanto affascinante, a cavallo tra jazz e sperimentazione, estremismi ragionati e mutazioni di scuola core, cioè quei lidi che in passato hanno già saputo toccarsi e flirtare e che trovano oggi nei Mombu un nuovo punto di contatto. Il contenuto in note è pura pulsione ritmica, collisione tra mondi differenti e linguaggi distanti sia sotto il profilo culturale sia geografico, eppure il tutto funziona e avvolge l’ascoltatore con una continua girandola di pieni e vuoti, rumori e silenzi. Una ghiotta occasione per chi si fosse perso il debutto e per chi, avendolo apprezzato, voglia confrontarsi con questa sua versione rivista e corretta.