MOLASSESS, Through The Hollow
Quando un gruppo nasce da un’esperienza precedente conosciuta e importante, spesso le aspettative sono altalenanti: c’è chi si accontenta di una replica e chi pare invece già sfiduciato. Anche nel caso dei Molassess i pareri erano discordanti.
Se il nome Molassess non vi dice nulla, sappiate che si tratta di una nuova band composta da alcuni ex Devil’s Blood, quest’ultima una delle poche formazioni in grado di produrre un occult rock molto personale in termini di sound, accompagnato da un concept esoterico preciso e curato, iconograficamente come nei testi. Purtroppo i Devil’s Blood si sono fermati nel 2014, a causa del suicidio del mastermind Selim Lemouchi; cinque anni dopo, al Roadburn 2019, c’è stato il primo live di questa nuova incarnazione, che oggi fa il suo esordio su disco. Sbaglia di grosso chi crede di trovarsi di fronte a una copia: sebbene i riferimenti principali siano sempre i 70’s, non abbiamo a che fare con un sound nostalgico in maniera esplicita. La proposta del sestetto è molto psichedelica e progressiva, però non va a sconfinare nel retrò più spudorato. I brani, pur non seguendo i canoni della forma canzone, risultano degni di nota, la voce di Farida Lemouchi è stellare come al solito e il resto del gruppo non è da meno. L’assenza di Selim si sente, ma i chitarristi Oeds Beydals e Ron van Herpen tengono botta: nonostante seguano spesso percorsi intricati, tirano fuori anche dei riff molto godibili. D’altronde i Molassess non hanno solo intenzione di rendere omaggio al loro amico scomparso, ma vogliono essere un segno di rigenerazione spirituale e un invito alla rinascita dopo un evento traumatico. Through The Hollow è frutto di un lavoro collettivo che fa la differenza e che oggi riesce a essere autonomo e convincente. Unico difetto, purtroppo non inusuale, la durata di un’ora: il tutto rischia di sembrare un po’ prolisso (anche se non stancante).
Quest’album convince appieno e dimostra come – anche senza la figura “ingombrante” di un leader – si possa fare della grande musica. Se siete dei fan della psichedelia e della sperimentazione, ma non vi accontentate di un clone dei Pink Floyd (o anche dei Devil’s Blood stessi), provate i Molassess. Altrimenti guardate altrove.