MMMΔ, Sidiroun Parapetasma
I due Mohammad (MMMΔ) sono tra i più grandi sacerdoti (e illusionisti) della Profondità e dell’Immobilità. Il loro nuovo disco Sidiroun Parapetasma (“la cortina di ferro”, a proposito di situazioni apparentemente immutabili) unisce come sempre lentezza, solennità e scavo interiore a una melodia ricorrente e infinitamente triste, forse più percepibile che in passato, dove la prima cosa a colpire erano le basse frequenze (sentire l’esordio Roto Vildblomma, da poco ristampato da Improved Sequence).
Si parla sempre di sfumature, perché abbiamo a che fare con maestri del less is more, della sottrazione e del minimalismo: i Mohammad non improvvisano, bensì compongono, e ogni loro pezzo deriva da un’impostazione secondo cui una piccola aggiunta potrebbe compromettere equilibri millenari. Sia come sia, anche questa volta, specie se in cuffia, l’ascolto ci immerge in un Altrove, piace pensare in qualche vuoto edificio brutalista esteuropeo, a pensare a un intero sistema sparito nel nulla.