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MMMΔ / ALEM, L’Âge De L’Absolutisme [+ il video di “Adagio”]

La Sarabanda di Händel, l’Adagio di Alessandro Marcello, l’Aria sulla quarta corda di Bach: i Mohammad, oppure MMMΔ, non tergiversano e – insieme a tale Alem, alle prese con clavicordio, clavicembalo e organo – affrontano dei brani immortali che esistono nella nostra memoria che ci piaccia o no (voglio vedere se non vi viene in mente “Quark”). Siccome possiedono un sound estremamente personale, una sorta di drone doom che però fa pensare alla musica classica, ecco che tutti e tre i capolavori prendono il loro passo al rallentatore e la loro profondità, con l’inedita colorazione delle tastiere. Alem non è quello in copertina, se per caso ve lo steste chiedendo pure voi: quel signore si chiama Phil (magari è famosissimo, ma io non so chi sia) e dà subito un certo tono scanzonato all’album, che di sicuro non ambisce a fare concorrenza alle vendite del Rondò Veneziano, ma che mette i due greci sotto una luce parzialmente diversa. Non finiamo nuovamente nell’abisso di dolore di Hagazussa, ma da qualche altra parte, fuori dal tempo: non è oggi, non è tre-quattro secoli fa, è una dimensione di cui solo MMMΔ e Alem hanno la chiave, e basta un passo falso, una minima perdita di controllo per rimanere là dentro e non tornare più.

Antifrost ci ha chiesto di lanciare il video di “Adagio”, realizzato da Sara D’Uva. I fan sanno che Sara non è nuova da queste parti.