MIRRORS FOR PSYCHIC WARFARE, S/t
A partire dallo scorso aprile la campagna condotta da coloro che vogliono ribellarsi all’appiattimento del reale ha trovato la sua colonna sonora, costituita non tanto da fucili, proiettili, ordigni e mezzi corazzati, ma da qualcosa di altrettanto pericoloso perché invisibile: frequenze e vibrazioni. Le armi messe in campo sono quelle di due signori della guerra sonica che coi loro vari progetti dominano la scacchiera mondiale: Scott Kelly e Sanford Parker, che, dopo le scorribande con i Corrections House, si ritrovano alleati anche in questo Mirrors For Psychic Warfare. Nonostante gli echi psicotici dell’altro loro progetto si facciano sentire per tutto il disco, Kelly e Parker decidono di rimodellare quella materia sonora per darle un tono ancora più profondo, oscuro e a tratti cosmico. Basti pensare che qui le chitarre non sono l’epicentro sonoro da dove affacciarsi per osservare il resto del magma musicale, ma il contorno minimale che accompagna le tastiere o sottolinea i paesaggi acidi dei synth suonati da Parker, i veri protagonisti dell’album. L’iniziale “Oracles Hex”, ad esempio, destruttura il suono della chitarra di Scott Kelly, gettandolo verso derive noise e riducendolo a carcassa ferrosa sulla quale marchiare note ossessive.
La forza dei Mirrors For Psychic Warfare risiede non tanto nella brutalità dei suoni, riscontrabili nelle band madri dei due componenti, ma nelle frequenze, ora sfuggevoli e impalpabili, che come drone invisibili formano la tessitura delle canzoni. Una tessitura che raggiunge la completezza fra le differenti parti principalmente nelle due tracce conclusive, “I’ll Try You All” e “43”: soundscape profondi ed elettrici creano gli ambienti ideali dove la voce di Scott Kelly rimbomba persa fra i suoi stessi echi e fra quelli dei sintetizzatori, mentre le melodie di chitarra e di piano aggiungono un tocco melodico mai invasivo e che invece accresce ancor più l’atmosfera generale. Swans, elementi industrial/dark ambient e naturalmente Neurosis coabitano un pianeta alieno e allo stesso tempo alienante per chiunque voglia incautamente esplorarlo: i Mirrors For Psychic Warfare giocano con tutte queste influenze, forti di un’alchimia attitudinale e musicale che perdura ormai da tantissimo tempo e che trova in questo progetto, il più sperimentale per Kelly e Parker, un’ulteriore conferma del suo forte spirito creativo.