MICK HARVEY, Waves Of ANZAC / The Journey
Carriera da solista partita con le cover di Serge Gainsbourg adattate in inglese, un vizietto al quale è tornato nel 2016-2017 con l’accoppiata Delirium Tremens e Intoxicated Woman, ed allargatasi poi alle cover di altri autori, Mick Harvey ha cominciato a firmare materiale del tutto personale con il concept folk-blues Sketches From The Book Of The Dead del 2011, album cruciale anche perché primo in proprio a vedere la luce dopo la fuoriuscita dai Bad Seeds e secondo a rafforzare il sodalizio con Mute.
Con le colonne sonore, però, il musicista australiano traffica da decenni, dalla fine degli Ottanta. Questa, Waves Of ANZAC / The Journey, è la prima che ha composto, oltre che arrangiato, suonato e prodotto, nel corso degli ultimi dieci anni. Anzi, trattasi addirittura di due colonne sonore in una: la prima, costituita da ventuno brani vieppiù concisi, è relativa al documentario dove l’attore Sam Neill racconta la sua storia familiare in tempo di Prima Guerra Mondiale (ANZAC sta per Australian and New Zeland Army Corps); la seconda, strutturata in quattro parti, è stata incisa con il The Letter String Quartet appositamente per sostenere la campagna #KidsOffNauru, in favore dei bambini rifugiati e dei detenuti che cercano asilo nella terra dei canguri.
Al primo giro si fanno velocemente notare il moto ondoso della sezione d’archi che sospinge la parziale title-track “Waves Of ANZAC”, la malinconia dell’estratto apripista “The Somme”, la profondità raggiunta dal pianoforte in “Archives” e l’incedere percussivo di “Poppies”, sino alla minaccia gentile di “Modern War” e a quella ben in evidenza di “Vietnam”. La partitura pensata in più sezioni, invece, procede per una narrazione sempre al cento per cento strumentale, eccezione fatta per qualche coro femminile un po’ stucchevole, che passa dal conflitto all’avventurosa navigazione in mare e alla drammatica cattura, per giungere all’obiettivo prefisso, ovverosia la necessaria speranza: un tragitto forse didascalico ma efficace. Del resto, l’impianto “a tema” era stato seguito anche nel succitato Sketches From The Book Of The Dead, sulla morte, e nel successivo e speculare Four, sull’amore.
Mick non è nuovo nemmeno all’impegno in lavori che sfiorano o affrontano di petto argomenti bellici, archetipi ahinoi parrebbe intramontabili, dalla collaborazione con PJ Harvey per Let England Shake e The Six Hope Demolition Project alla recente partnership con lo scrittore Christopher Richard Barker per The Fall And Rise Of Edgar Bourchier And The Horrors Of War, dal punto di vista di un poeta/soldato immaginario, già alle prese con il conflitto del ‘14-‘18. Waves of ANZAC / The Journey si inserisce così in discografia con classe e coerenza.
Tracklist
01. After The Bomb
02. Turkish Theme
03. Waves Of Anzac
04. Archives
05. First Anniversary
06. The Lovells
07. The Somme
08. Poppies
09. In The Archives
10. The Cemetery
11. Modern War
12. Vietnam
13. Crete
14. Back At Kiatora
15. Waves Of Anzac (Reprise)
16. The Arch
17. Return To Anzac Cove
18. 100 Years On
19. The Build-up
20. The Aftermath
21. The Ladies Room
22. The Journey: Part 1 – Conflict
23. The Journey: Part 2 – All At Sea
24. The Journey: Part 3 – Capture (Not Real Refugees)
25. The Journey: Part 4 – Hope