MERCHANTS, S/t
Questa nuova cassetta di casa Yerevan Tapes ha degli spunti di interesse piuttosto evidenti. La musica contenuta è misteriosa, nello svolgimento e soprattutto nelle ambientazioni evocate, quando meno te lo aspetti cambia registro e passa da una sorta di esotica psichedelia percussiva – che ricorda in parte certi Umanzuki (“Soil Worship”) – a passaggi più elettronici, penso al passo felpato e potente della techno di “Offerings”. Difficile quantificare come i due, Alberto Ricca e Davide Amici, si siano divisi i compiti, con tutta probabilità il primo è quello più interessato alla parte ritmica (opera col nome di Bienoise), ma tant’è, al netto di un amalgama e di un’omogeneità stilistica ancora non del tutto raggiunti, ribadisco che ci sono dei momenti d’ascolto notevoli: l’apertura da antro buio di “Delta”, una specie di jazz melodioso e storto che fa da spiazzante intermezzo in “Gates To” (qui non siamo tanto distanti da alcune produzioni di casa Marmo Music), la take tribal-electro di “Palace”, per non dire dell’andamento marziale di “Unbeknownst”, tanto per chiudere in bellezza. Cercatelo, ascoltatelo, e ditemi se non avevo ragione…