Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

MELAINE DALIBERT, Magic Square

I quadrati magici sono, da millenni ormai, uno dei collegamenti fra calcolo, divinazione e magia. Pitagora, Dürer, il Luo Shu. Espressione attraverso il calcolo per aprire conoscenza, mente ed anima? Non è forse il senso della musica più bella? Flau Records, dopo lo splendido disco di Federico Madeddu Giuntoli torna, con Melaine Dalibert ed il suo Magic Square. Compositore e pianista francese, dopo gli studi in conservatorio a Parigi insegna attualmente in Bretagna e, con Magic Square, firma il suo nono album in 8 anni. Mani veloci e leggere, su melodie semplici, volatili, piccole fughe che riecheggiano gli studi classici ma si soffermano su sentimenti, giocando con il vuoto e con il mondo intorno a loro. Penso a “Choral”, trattenuta ed accorata, quasi un ralenti, l’emblema di un ricordo che nessuno vuole farsi sfuggire. Si abbraccia un mondo melanconico, segnato da tormenti, isolamenti e stasi come questi anni hanno voluto. Meglio elaborare seguendo i propri ritmi interiori, quindi, sedersi, lasciando che siano le mani a guidarci entro un mondo dove le cose succedono e dove noi, musicisti ed ascoltatori, seguiamo la direzione che questa magia ci indica. La title track termina vicino a un corso d’acqua, o forse sono foglie mosse dal vento, ci sono una calma e un’attenzione irreali. Echi di Sylvain Chaveau, toni discreti e romantici, bianconeri emotivi, i brani di Magic Square sono minimali e vivi, talvolta guizzanti e spesso sommessi, come giovani bestioline. Sarà probabilmente il tempo a dirci se resisteranno alle intemperie e ai tempi, ma al momento il fatto che abbiano infranto il guscio del loro contesto di nascita è gà una buona notizia, bello vederli pronti a muoversi, nella loro delicatezza.