MATMOS, The Marriage Of True Minds
La ditta Schmidt e Daniel ama la concettualità come pochi al mondo. L’aspetto curioso e fondamentale, però, rimane la riuscita di quasi ogni loro disco a prescindere dall’efficacia dell’idea di fondo. È anche il caso di The Marriage Of True Minds. Rimandando al libretto per le spiegazioni nei minimi dettagli, i pezzi del disco nascono dalle ruminazioni di una cinquantina di persone, sottoposte dai Matmos a test vari, in uno stato di deprivazione sensoriale raggiunta agghindando le “vittime” come in copertina e fornendo loro pure una bella cuffia atta a trasmettere rumore bianco. C’è di mezzo la prova che in questo modo ci si possa mandare informazioni telepaticamente. I Matmos hanno impiegato due anni per mettere insieme quanto “carpito” e trasformarlo in musica, musica che non si discosta per niente da quanto prodotto da loro negli ultimi due dischi, nonostante siano evidenti un ritrovato vigore e una rinnovata misura, necessaria per rendere il mix di input sonori qualcosa di organico e dotato di cuore. Una pentolona e giù dentro misture etniche e intarsi jazz, basi glitch e bordate techno. Traccia eletta come rappresentante del disco, la finale “E.S.P”, dotata di una fenomenale agilità che le permette di cambiare in continuazione, tra free form e canzone vera e propria. Che tutto sia dovuto agli esperimenti di poco su, ripetiamo, lo si crede poco, ma nessun problema: tutto funziona e va bene così. Corroborante.
Tracklist
01. You
02. Very Large Green Triangles
03. Mental Radio
04. Ross Transcript
05. Teen Paranormal Romance
06. Tunnel
07. In Search Of A Lost Faculty
08. Aertheic Veichle
09. E.S.P.