MARMO, Inside
Nati dall’incontro tra Frizzino (Picea Conica) e Piras (Dot), cui si affianca Paolo Ilfaro in veste di songwriter/collaboratore, i Marmo si presentano con sei tracce strumentali ascrivibili alla scuola postmetal e dotate di una forte componente immaginifica, rafforzata dal suono ricco di riverberi e dalla struttura delle composizioni che crea vere e proprie spirali sonore con cui avvolgere l’ascoltatore. Di certo, nel linguaggio del duo si avverte forte l’influenza degli anni Novanta, grazie anche al riffing secco e potente che richiama nomi quali Helmet e Unsane, ma il tutto viene riletto alla luce dell’attitudine sludge e dilatata che determina le derive dell’attuale scena postmetal, senza farsi mancare una certa voglia di sperimentare, portata allo scoperto nella conclusiva “Demons (Evil)”. Questa unione tra mondi differenti e sensibilità temporalmente distanti dona ai Marmo una sfumatura particolare e quanto meno personale, che rende interessante e mai monotono il tempo passato ad ascoltare questi brani così distanti dalle produzioni laccate e iper-prodotte che finiscono per privare di pathos la musica stessa. Qui al contrario si avvertono forte la passione e la voglia di trasmettere emozioni su cui si fonda la proposta del duo, una patina reale e profondamente umana che permette ai brani di colpire nel segno e lasciarsi perdonare qualche asperità di troppo. Spetterà ora al progetto continuare nel percorso intrapreso e dotare il proprio songwriting di quel quid in grado di far fare l’auspicabile balzo in avanti, la zampata in grado di imporne il nome e farlo emergere in un panorama sempre più affollato. Gli spunti e le buone idee su cui lavorare ci sono.