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MAKHNO, Leaking Words [+ full album stream]

Nestor Machno era coraggioso e lottava per l’uguaglianza. Oggi, in quello che forse sta diventando uno dei Paesi più vigliacchi e razzisti d’Europa, esce un altro disco che porta il suo nome, sempre grazie al metodo DIY.

Dopo un’intervista e due recensioni non ha senso presentare ancora Paolo Cantù, meglio parlare subito di Leaking Words e della partenza cruda de “La Ragazza In Coma”, ospiti di nuovo Federico Ciappini (Six Minute War Madness) e il suo spoken word: la “storia” non è proprio horror, però è un pugno nello stomaco come il miglior materiale di quel genere e vien da pensare che si riferisca in parte alla cronaca di questi anni. Ciappini torna più delirante/visionario in “Attese”, ma non serve essere critici letterari per capirlo e perché ti entri in vena. Cantù interagisce con lui alla sua maniera: noise rock ipnotico e digrignante, con richiami industrial necessari, dato che suonando tutto da solo deve trovare un sistema per far marciare in automatico la banda. Questi probabilmente sono i pezzi migliori dell’album, magari perché la coppia è rodata, magari perché la somma dei talenti è oggettivamente grossa o magari è solo che anche io ho le mie preferenze. Gli altri sei vedono ospiti diversi al parlato (gli Hysm? oppure Andrea José Bordoni dei The Rambo) e mostrano la chitarra contorcersi in modo innaturale prima di partire dritta e unirsi devastante alla sezione ritmica, come accade negli album precedenti. La differenza, questa volta, pare essere in una maggiore acidità del tutto, come se ci fossero più sforzo e sofferenza. Troppo facile collegare tutto questo ai tempi allucinanti che stiamo vivendo, anche perché sono parecchi anni che le cose vanno male: mi limito a scrivere che anche questo disco è da avere.