MACELLERIA MOBILE DI MEZZANOTTE, Funeral Jazz
Il gruppo romano torna con un cambio di etichetta, la Subsound, dopo il disco per Trips Und Träume (li intervistammo pure). Va segnalato che c’è un parziale cambio di rotta: in alcuni pezzi si esprimono in italiano, ma le coordinate, pur modificandosi, non cambiano poi molto. Il loro è un rimestare ossessivo nella melma/immaginario noir che li tiene soggiogati, e quindi pop livoroso come un Fred Buscaglione irretito da Boyd Rice (l’apertura di “1000 Sigarette E Un Omicidio”) o gli sbandamenti con sassofono assassino della title-track, che adotta di nuovo l’inglese, ma è con “La Semplice Arte Del Delitto” che sensualità, sangue e disperazione vanno a braccetto in maniera quasi perfetta, interessante quella sorta di “exotica da morgue” che mettono in pratica. Se “Boogie Woogie Traditore” sembra un pelo fuori fuoco, persa tra i fumi di una linea melodica per la verità non indimenticabile, con “Dalia L’ultimo Addio” la si azzecca invece, e quel sax e quelle basi elettroniche in sottofondo risultano efficaci nel contesto dell’economia del brano. Funeral Jazz è dunque un album che piacerà a tutti quelli che amano camminare al buio mentre favoleggiano di storie tra il torbido e il sensuale; ai deboli di cuore consigliamo invece di trovare altre, più illuminate, vie.
TracklistLato A
01. 1000 Sigarette E Un Omicidio
02. Slow
03. Funeral Jazz
04. Boogie Woogie Traditore
05. Dalia, L’Ultimo Addio
Lato B
01. La Semplice Arte Del Delitto
02. Il Buio Adesso
03. Black Byrd BeBop Benzedrine
04. Love Affair