LUMEN LAB, They Are Killing Us
Questo They Are Killing Us vuole essere, nelle intenzioni di Diego Martinez, il musicista di Guadalajara dietro il progetto Lumen Lab, un album ispirato alla situazione socio-politica ed economica del Messico. La complessità del Paese centroamericano, notoriamente funestato da corruzione e violenza, è resa attraverso un disco fortemente ibrido, in cui convergono elementi di drum and bass, rhytmic noise, sick hop, grindcore, astrattismi alla Black Dice e synth pop alla Death Set: il tutto in una cornice ascrivibile con buona approssimazione alla galassia IDM (più nello specifico, le ritmiche frantumate farebbero parlare di breakcore, genere che solitamente associamo al freddo delle capitali nordeuropee più che ai colori e calori messicani). Dobbiamo dire che per la cosiddetta intelligent dance music e per tutte le sue emanazioni è un buon momento: la braindance vive ultimamente un periodo di rinnovato interesse sull’onda del ritorno discografico di Aphex Twin, ma anche grazie ad artisti come Venetian Snares ed etichette come Planet Mu, che non hanno mai cessato di credere in quelle sonorità un po’ cervellotiche cadute nel dimenticatoio dopo la fine degli anni Novanta. Lumen Lab prova a dire la sua, fornendoci una versione latinoamericana del genere: la sua è una mistura di suoni storti e broken beats, voci pitchate e growl preso in prestito dal cantante grind Chano, un frullato adrenalinico, diremmo – per usare un termine in voga – accelerazionista nel suo volersi porre in maniera critica nei confronti del sistema che lo ha generato. In sostanza è un disco caotico e squilibrato, ma non poteva essere diversamente, considerato il tema di fondo.
Tracklist
01. Granola
02. No Education
03. Sin Gobierno
04. Radical
05. Wake Up
06. Compa
07. Force
08. Balas como autos
09. Sin Medios
10. Paraiso