LUCYFER SAM, S/t

LUCYFER SAM, S/t

Giusto qualche tempo fa mi chiedevo che fine avesse fatto Ray Daytona coi suoi Googoobombos ed eccolo rispuntare con questo all-star project che risponde al nome di Lucyfer Sam (in dichiarato tributo ai Pink Floyd di Syd Barrett) e fresco d’esordio discografico sull’attivissima Area Pirata. Oltre a Ray e Rosie, pure lei proveniente dai Googoobombos, partecipa al progetto anche gente dei Killer Klown, garage band italiana, e dei londinesi Cannibals.

La ricetta, come facile immaginare, è quella di un garage punk con spiccate tendenze tex-mex, surf e rockabilly, generi ai quali tutti e cinque i Lucyfer Sam danno del tu da molto tempo. Scendendo nel dettaglio, va subito a segno la bomba garage “Black Prisoner” con la schietta strafottenza esibita dalle voci e fa centro anche “All The Colours of Love”, di chiara ispirazione cramps-iana. Bella anche “Song For A Googoo”, con un’ inaspettata attitudine mod, mentre dalla picaresca “Jungle” in poi, pur mantenendo saldamente i piedi nelle loro staffe, i Lucyfer Sam s’affacciano sovente dalle parti di Tom Waits e Bob Dylan, come in “The Boy Who Fears The Devil” e “Looking For Love”. Un disco allegro, colonna sonora adatta a fare baldoria nelle peggiori bettole in compagnia di barflies e go-go girls, con intramezzi sabbiosi da barbecue nel deserto del Mojave e intriso di bourbon dalla prima all’ultima nota.