LOSERS PARADE, We All Lost Out
Poco meno di quindici anni fa, dopo la sbornia della new school e dell’hardcore metallizzato, un manipolo di band ha abbracciato anche in Italia un ritorno alle radici dell’hardcore old school, fatto di ritmi serrati, cori trascinanti, stacchi e in generale dischi di breve durata, capaci di colpire e chiudersi nel giro di pochi minuti, senza alcuna concessione a suoni ipervitaminici e a trucchi da studio. Al tempo lo chiamavamo bandana-thrash, che poi non era altro che una rivisitazione dell’originale thrash-core, ma con quella connotazione che ne rendeva immediatamente riconoscibile l’immaginario di riferimento. Di anni ne son passati, qualcuno ha provato a farne un business, molti dei gruppi che hanno dato vita alla rinascita si sono sciolti e – come è giusto che sia – il tutto è tornato appannaggio degli amanti di certe sonorità al netto di mode o trend. Così, ascoltare oggi un disco come We All Lost Out fa davvero piacere, proprio per la sua spontaneità e per l’autenticità che ispira, figlio di un amore viscerale per gli eroi di un’epoca che ancora oggi ha lasciato il segno e non accenna a ritirarsi in buon ordine. I Losers Parade vengono da Genova e dintorni e propongono nove brani veloci e frizzanti, ricchi di energia e capaci di far muovere il culo pure alle salme, non rinnegano le loro radici e non cercano di inventarsi chissà cosa, ma riannodano i fili di un background che guarda dritto a Black Flag, Gang Green, RKL, Bad Brains, Circle Jerks e chi più ne ha più ne metta. C’è lo spirito di Hermosa Beach, Venice, Oxnard, ma anche quello Est bostoniano, per un coast to coast di puro omaggio agli Ottanta, senza dimenticare una toccata in quel periodo cui accennavamo in apertura, con gruppi quali Die!, Flu, Death Before Work e compagnia bella. Tutto fila via liscio e svolge il proprio compito senza perdersi per strada, l’adrenalina scorre a fiumi e ogni brano ha dalla sua un particolare capace di attirare l’attenzione, di lasciare il segno, senza dimenticare di citare un sano omaggio ai riff robusti dell’hard-rock e ai maestri Black Sabbath che si annida sotto coperta. In questi giorni i Losers Parade sono alla ricerca di un nuovo cantante e sarebbe un peccato non riuscissero a portare avanti la loro avventura, per cui chi ha voglia di divertirsi e dare la sua voce alla band si faccia avanti.